La volatilità dei titoli tecnologici nella giusta prospettiva

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I titoli tecnologici potrebbero rimanere volatili per un certo periodo, a causa del potenziale rallentamento della crescita degli utili in determinate società e del maggiore controllo regolamentare.

Nelle ultime settimane, la tecnologia e i titoli correlati hanno trainato al rialzo e al ribasso i mercati. In questo settore, la volatilità rimane superiore rispetto a quella del mercato in generale. I titoli FAANG, in particolare, (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Alphabet, controllante di Google) sono finiti sotto pressione, considerando il loro solido andamento rialzista. Stanno per essere detronizzati o sapranno mantenere la loro posizione dominante?

Anche se alcuni titoli tecnologici potrebbero evidenziare un periodo di debolezza e volatilità prolungata, i fondamentali di molti di questi colossi rimangono solidi. Il gestore di portafoglio Don O’Neal afferma: “Monitoriamo sempre con attenzione l’eventuale presenza di grosse turbative nei modelli di business. Si tratta di un rischio che non sembra profilarsi, nel breve periodo, per queste società dominanti.”

Di seguito sono illustrati quattro fattori che secondo i gestori continueranno a caratterizzare il segmento della tecnologia.

1. Permanenza della volatilità nel settore tecnologico.

Durante ciascuno dei tre periodi di volatilità pronunciata registrati quest’anno sui mercati azionari statunitensi (in gennaio, marzo e ottobre) i titoli tecnologici hanno perso più terreno rispetto al mercato nel suo complesso, ma nei periodi successivi hanno anche realizzato una ripresa più netta. Nonostante la volatilità, il settore tecnologico ha comunque prodotto i rendimenti più elevati dall’inizio dell’anno, guadagnando l’11% (al 31 ottobre) rispetto al 3% dell’indice S&P 500. Due società operanti nel settore, Amazon e Netflix, hanno a loro volta generato utili molto significativi, con un rendimento da inizio anno pari rispettivamente al 37% e al 57%.

“Nelle prime fasi di una correzione di mercato, a cedere più punti sono spesso i titoli che erano andati meglio nel periodo precedente. Tuttavia, in un orizzonte di lungo periodo le prospettive per queste società rimangono solide”, afferma O’Neal.

La tecnologia è stato il settore più volatile nel 2018 
capital la volatilita dei titoli tecnologici nella giusta prospettiva 1 
Fonti: RIMES, Standard & Poor’s. Al 31/10/18. Rendimento in USD. 

2. Amazon è l’esempio dell’investimento in un mercato volatile.

Le nette flessioni di mercato non sono certo una novità per molti titoli tecnologici di grande successo. Ad esempio, sin dalla crisi finanziaria del 2008, le azioni di Amazon hanno perso almeno il 15% in 10 occasioni distinte e oltre il 30% in tre periodi diversi. Dopo ciascuna correzione, tuttavia, le azioni hanno toccato nuovi massimi. Gli investitori che hanno saputo sopportare la volatilità a breve termine hanno dunque messo a segno guadagni molto interessanti, mentre quelli che hanno venduto il titolo durante una di queste fasi ribassiste hanno perso un’occasione.

Il recente calo nella quotazione di Amazon è stato notevole. La debolezza del settore retail ha penalizzato la società e portato in secondo piano il progresso in termini di redditività registrato nell’intera organizzazione. Anche Amazon Web Services (AWS), la business unit dedicata al cloud computing, ha evidenziato un leggero rallentamento: la crescita dei ricavi nel terzo trimestre è stata pari al 46%, rispetto al 49% del secondo trimestre.

“In termini assoluti, il tasso di crescita di AWS è ancora molto solido e continua a costituire un motore di crescita per la società, rappresentando oltre il 50% del suo utile operativo”, afferma l’analista del settore tecnologico David Penner. “Anche se la quotazione del titolo potrebbe registrare una certa debolezza nel breve periodo, a mio avviso Amazon ha la capacità di mantenere il suo posto tra i colossi più competitivi al mondo”.

3. I fondamentali dei titoli tecnologici rimangono solidi.

Durante il boom dei titoli tecnologici di fine anni Novanta, che ha raggiunto il picco all’inizio del 2000, le quotazioni delle società Internet superavano il loro potenziale di utile e le valutazioni avevano raggiunto livelli insostenibili. Oggi la situazione è diversa. Anche se alcune società, tra cui Facebook e Amazon, hanno introdotto una nota di cautela nelle recenti stime sugli utili, nel complesso i profitti delle società tecnologiche sono più allineati con le rispettive quotazioni. Inoltre, i saldi delle disponibilità liquide di Apple, Microsoft e Alphabet sono tra i più ampi nell’ambito delle società non finanziarie statunitensi.

Amazon ha evidenziato 10 flessioni nette per poi registrare un +2.542% 
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Fonte: RIMES. Dati al 31/10/18. Prezzo per azione in USD. 

Oggi le società tecnologiche dominanti condividono molte caratteristiche che le hanno aiutate ad accelerare la crescita e distanziare i competitor. “I due elementi principali che ricerco in queste società sono un grande vantaggio competitivo e un ampio margine di crescita. Basti pensare ad Amazon nel settore retail, Google nella ricerca, Facebook nei social media, Microsoft nei software per la produttività, o Apple nel segmento degli smartphone e dei tablet di fascia alta”, afferma il gestore di portafoglio Mark Casey.

Esistono altri fattori che giocano a favore di molte di queste società:

  1. Diverse attività periferiche con un grande potenziale di crescita nel tempo, come YouTube e Android per Google, Instagram e WhatsApp per Facebook
  2. Ampie disponibilità liquide iscritte nello stato patrimoniale
  3. CEO fondatore ancora al timone
  4. Crescita organica dei ricavi superiore alla media
  5. Capacità di attrarre i migliori talenti nel settore
Diversamente dalla bolla delle dot-com, gli utili rimangono allineati alle quotazoni 
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Sources: FactSet, Standard & Poor’s. As of 30/9/18. Profits based on USD. 

Tuttavia, pur avendo molti tratti in comune, “I FAANG non costituiscono un gruppo omogeneo”, afferma il gestore di portafoglio Chris Buchbinder. “Ad esempio, nel caso di Facebook, la recente debolezza del titolo è stata trainata dalle problematiche sul fronte normativo e dalle stime dell’azienda in riferimento alle pressioni sui costi, a breve e a lungo termine. Al momento, questi fattori sono forse in gran parte già scontati nella valutazione.”

Buchbinder aggiunge, “Dall’altra parte, nelle quotazioni di Amazon e Netflix è stato incorporato molto ottimismo in relazione al futuro. Continuo a riporre grande fiducia in queste società, ma probabilmente la situazione deve migliorare ulteriormente rispetto alle previsioni del mercato affinché i titoli continuino ad avere un andamento così positivo. A mio avviso, assisteremo a una maggiore dispersione dei rendimenti nei titoli FAANG”.

4. Molte società tecnologiche presentano valutazioni ragionevoli.
Un’altra grande differenza rispetto al periodo delle dot-com sta nel fatto che, nel complesso, questi titoli non scambiano tutti a valutazioni da capogiro. Facebook e Apple scambiano con un rapporto P/E previsto compreso tra 13 e 19, mentre il prezzo di Microsoft e Alphabet è inferiore a 23 volte le stime di consensus sugli utili. Pur trattandosi di valutazioni più elevate rispetto al mercato in generale, è più ragionevole sostenere che queste società siano in grado di raggiungere tali multipli. Il rapporto prezzo/utili di Amazon è tra i più elevati nel gruppo, ma in ragione degli ingenti investimenti della società gli utili riportati sono più modesti.

Le valutazioni per molte società tecnologiche non sono eccessive 
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Secondo O’Neal, i livelli di valutazione attuali sono ragionevoli, considerando il potenziale di crescita più elevato di queste società. “All’epoca della bolla di Internet, i titoli avevano raggiunto valutazioni estreme mai viste prima, senza che vi fossero utili che potessero sostenerle. Oggi, invece, i titoli dei colossi tecnologici vengono venduti con un premio piuttosto modesto rispetto al mercato in generale. Le valutazioni sono ragionevoli, in considerazione dei fondamentali solidi e delle prospettive di crescita di queste società nei prossimi anni”.

“Ad esempio, Facebook è scambiato a circa 20 volte gli utili previsti per il prossimo anno, che è simile ad altri titoli del largo consumo come Clorox e Procter & Gamble. In quale preferireste investire, ipotizzando multipli simili: un’azienda che cresce allo 0% -5% o al 20% -25%?”, Dice O’Neal “Nel medio-lungo periodo, la regolamentazione potrebbe comprometterne i modelli aziendali e questo rischio potrebbe permanere fino al prossimo ciclo delle elezioni presidenziali. Ad ogni modo, ritengo che molte di queste società saranno in grado di gestire le loro attività nonostante il controllo e la regolamentazione più rigidi”.