Eurozona, crescono i timori di rischi al ribasso per la crescita

Gero Jung -

I sondaggi relativi al mese di marzo evidenziano una debole attività economica alla fine del primo trimestre, con un calo persistente nel settore manifatturiero solo parzialmente compensato dalla stabilizzazione dei servizi.

Per l’intero anno in corso ci aspettiamo una crescita del PIL inferiore all’1% e gli ultimi dati di marzo sono in linea con questo dato.

Più in particolare, i PMI flash suggeriscono che non è stato raggiunto il minimo nell’attività manifatturiera, con la Germania che mostra una particolare debolezza. Infatti, l’attività industriale tedesca è ulteriormente scivolata in territorio negativo: si prevede un’ulteriore contrazione della produzione, con una lettura dei PMI di soli 45,0 (-2,9 punti).

Ancor più negativi sono i dati sui nuovi ordinativi (-2,4 punti a 40,1) e i nuovi ordini per l’export (-2,7 punti a 39,5). Quest’ultima è la lettura più debole dal 2012. Un’ulteriore sorpresa negativa è stata la lettura dei dati PMI in Francia, dove il PMI compositi è diminuito di 1,7 punti a 48,7, con il settore manifatturiero e dei servizi in contrazione. Oltre all’Italia, Francia e Germania sono le due maggiori economie europee che difficilmente potranno dare un impulso positivo alla crescita.


Gero Jung – Chief Economist – Mirabaud AM