Partono i nuovi stress test per i fondi pensione

Roberto Carli -

Sono stati lanciati dall’Eiopa, l’Autorità di vigilanza europea su assicurazioni e fondi pensione, i nuovi stress test per le forme previdenziali di tipo occupazionale (fondi pensione negoziali, fondi pensione aperti ad adesione collettiva, fondi pensione preesistenti). Si tratta del terzo esercizio (i risultati dei precedenti erano stati forniti nel 2016 e nel 2018).

Lo stress test 2019 utilizza la data di fine 2018 come fine di riferimento, tenendo conto dell’impatto degli ultimi sviluppi macrofinanziari caratterizzati da una maggiore probabilità di un’improvvisa rivalutazione dei premi di rischio.

Lo scenario avverso di mercato è stato fornito dal Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB). La valutazione di base del nuovo esercizio si riferisce all’impatto diretto di uno scenario di mercato stressato sulla sostenibilità e il finanziamento dei fondi pensione a benefici definiti (DB) e sul futuro reddito pensionistico previsto per i membri dei fondi pensione a contribuzione definita (DC). IL nuovo stress test ha tre obiettivi principali.

In primo luogo valutare la vulnerabilità dei fondi pensione e comunicare agli aderenti uno o più scenari avversi. Si rimarca ancora come l’Eiopa intende dare seguito alle conclusioni dell’ultimo esercizio e alle questioni in sospeso in cui i risultati dei test di stress hanno dimostrato che i rischi derivanti dagli shock nel settore previdenziale europeo possono riversarsi nell’economia reale con implicazioni negative sulla crescita economica e sull’occupazione, innescate da un maggiore sostegno degli sponsor o da riduzioni dei benefici.

Pertanto, e continuando dall’esercizio 2017, lo stress test mira a quantificare attraverso un’estesa analisi del flusso di cassa come i meccanismi prudenziali nazionali assorbono gli shock nel tempo attraverso il sostegno degli sponsor e le riduzioni dei benefici e le conseguenze della pressione aggiuntiva sugli sponsor per aumentare i loro pagamenti futuri per garantire benefici.

Nella loro relazione congiunta sulle questioni di politica macroprudenziale derivanti dai bassi tassi di interesse e dai cambiamenti strutturali nel sistema finanziario dell’UE, la BCE e il CERS hanno proposto di indagare ulteriormente sul potenziale impatto dei fondi pensione sull’economia reale Ulteriore motivazione è costituita da una valutazione dell’esposizione delle forme pensionistiche ai rischi ESG (fattori ambientali, sociali e di governo societario) cui, va ricordato, la direttiva Iorp 2 recentemente recepita anche nel nostro ordinamento dedica particolare attenzione.

L’esercitazione di stress test è iniziata il 2 aprile 2019 e i fondi pensione partecipanti dovranno completare l’esercizio e presentare i risultati all’Autorità nazionale di vigilanza competente (NSA), per l’Italia la Covip, entro il 19 giugno 2019. I risultati dovrebbero essere resi noti entro la fine dell’anno