Elezioni in Grecia, l’alba di una nuova economia?

Nick Wall -

Quattro anni fa, quando i greci elessero il partito guidato da Alexis Tsipras, Syriza, il voto fu provocatorio anti-establishment e anti-bailout.

Ieri, il popolo greco ha eletto la Nuova Democrazia di Kyriakos Mitsotakis, rampollo di una dinastica politica ellenica con forti legami con il mondo del business, in scia alla promessa di riforme strutturali. Quindi cosa è cambiato?

Evidentemente, Tsipras ha subito un inizio di mandato disastroso nel 2015, quando la Grecia ha cercato di ottenere condizioni migliori dalla Troika europea (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale). Facendo leva sull’effetto contagio, l’approccio di Atene si è dimostrato controproducente alla luce del mantra del Presidente della BCE Mario Draghi “whatever it takes”, che ha agito da scudo a protezione dei bond periferici. All’opposto, c’è stata una fuga di capitali dalla Grecia. Ciò ha messo in ginocchio il sistema bancario e lo ha reso dipendente dalla liquidità di emergenza fornita dalla BCE. E dopo il referendum sul rifiuto dei termini dei creditori, sono stati implementati dei controlli sui capitali. Nonostante la “kolotoumba” (la giravolta) finale di Tsipras, la scommessa del premier ha causato ingenti danni economici e ha portato a un duro salvataggio.

Le condizioni del bailout includevano il requisito di ampi surplus finali (in altre parole, quando il gettito fiscale supera la spesa) e questi ampi surplus richiedevano a loro volta tasse più elevate, a detrimento della classe media. Contemporaneamente, la sottomissione alla Troika ha fatto perdere a Syriza parte del sostegno della sinistra. Il tasso di disoccupazione rimane ostinatamente alto al 18% e le imprese si lamentano che la burocrazia ha soffocato la crescita. Detto questo, l’ex Primo Ministro Tsipras ha riportato la stabilità economica dopo il 2015, accompagnando un calo sostanziale dei rendimenti dei Titoli di Stato ellenici. Tuttavia, ciò non si è tradotto in una solida crescita economica.

Sembra che il neo-eletto Primo Ministro Mitsotakis adotterà un approccio differente, in quanto sostiene che riforme strutturali più incisive gli permetteranno di ridurre il carico fiscale che ha oppresso la classe media, ma mano che gli investimenti riprenderanno. Nuova Democrazia fa parte del Partito Popolare Europeo, gruppo leader nel Parlamento Europeo, quindi potrebbe essere in grado di persuadere i partner europei della bontà della strategia proposta. Il mercato e gli elettori ellenici dovranno attendere di vedere se le sue promesse di sradicare il nepotismo e il clientelismo saranno mantenute. Nel frattempo, gli investitori valuteranno se le sue politiche ridurranno la riserva di liquidità che ha abbassato il rischio di rollover (il rischio associato al rifinanziamento del debito) affrontato dai detentori di obbligazioni greche e incentivato l’acquisto massiccio di bond a breve scadenza.

Le basi sono state poste nella seconda metà del mandato di Tsipras e l’approccio di Mitsotakis potrebbe vedere una ripresa della crescita più aggressiva, se implementato nella sua interezza. In questo contesto, rimaniamo long sul rischio greco.


Nick Wall – co-gestore del fondo Merian Strategic Absolute Return Bond Fund – Merian Global Investors