Funzionalizzare i contributi previdenziali alla copertura della non autosufficienza

Roberto Carli -

Nella propria Assemblea annuale Assoprevidenza ha presentato una interessante proposta per funzionalizzare la previdenza complementare alla copertura del rischio di non autosufficienza. La fattispecie oggetto di attenzione è quella della adesione contrattuale.

Di cosa si tratta ? Nasce sulla base di una specifica previsione nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro in modo tale che sul fondo pensione settoriale di riferimento affluisce il contributo contrattuale, a carico del datore di lavoro, a favore di tutti i lavoratori ai quali si applica il contratto di riferimento; il versamento iscrive in modo automatico il lavoratore al fondo.

Per i lavoratori dipendenti già iscritti alla forma pensionistica il contributo contrattuale si aggiunge invece al contributo posto a carico del datore di lavoro, mentre per i non iscritti questo unico versamento genera l’adesione contrattuale.

Al lavoratore non iscritto rimane la piena libertà di incrementare detto flusso con il versamento di contributi a proprio carico, ai quali si accompagnerà il contributo a carico del datore di lavoro, secondo le percentuali fissate dai contratti o accordi collettivi di riferimento, e il versamento del TFR.

Cosa prevede la proposta di Assoprevidenza ? Utilizzare i versamenti contributivi contrattuali a carico del datore di lavoro, così esigui che se il lavoratore non aderisce con la propria quota e con il Tfr non garantiranno mai una seconda pensione, per realizzare in forma collettiva coperture assicurative vita, infortuni e di long term care (LTC) che intervengono in caso di perdita dell’autosufficienza.

La soluzione proposta da Assoprevidenza, fermo restando il doveroso tentativo di ciascun fondo interessato di cercare di persuadere ogni “aderente contrattuale” a diventare un iscritto a pieno titolo, produrrebbe un duplice risultato positivo.

Si darebbe senso e finalità previdenziale a delle somme che, per la loro modesta misura annua, genererebbero un montante finale sostanzialmente irrilevante.

Si determinerebbe inoltre un effetto volano nei confronti di tutta la platea degli iscritti a ciascuna forma previdenziale; nel regolare la posizione degli aderenti contrattuali non vi sarebbe infatti ragione per non estendere le coperture vita caso morte, infortuni e di LTC all’intera comunità degli aderenti, con compressione dei relativi costi e vantaggio complessivo per la comunità stessa