L’Origine dell’Assegno
Vi ricordate quei pezzi di carta su cui scrivevi una cifra in denaro? Chi ci acquistava un’auto, chi perfino una casa, nei film vecchi, sopratutto americani, si vedomo ancora; sono gli “assegni” (quelli bancari nello specifico), titoli di credito con cui un soggetto (traente) ordina alla banca (trattario) di pagare al portatore legittimo del titolo (beneficiario) una somma di denaro esattamente determinata nel titolo stesso.
Ma da dove viene l’assegno?
Ritroviamo delle specie di assegni già presso i Greci e gli Egizi. Erano di solito dei papiri contenenti degli ordini di pagamento scritti e rivolti a un banchiere/mercante a beneficio di un terzo. Erano composti da un saluto iniziale, seguito dall’ordine di effettuare il pagamento dichiarato per mezzo di una parola chiave, che di solito l’imperativo διάγραψον (diàgrapson), che indicava un’ingiunzione a pagare in monete. Gli Antichi Romani, usavano la cosiddetta praescriptio, i mercanti arabi usavano la sakk (da cui poi derivò la parola “chèque “). Nell’Italia dei Comuni si usavano invece le polizze, strutturate come mandati di giro; il trattario, banchiere, si limitava ad effettuare un giroconto dal conto corrente del traente a quello del beneficiario, senza passaggio di moneta.
Tuttavia lo strumento dell’assegno raggiunse la sua maggior diffusione soprattutto grazie ad un gruppo, i “Templari”. Oltre che a intrepidi cavalieri, erano anche i tesorieri del Re di Francia, si occupavano dei trasferimenti di denaro verso la Terra Santa, concedevano prestiti, mutui e riscuotevano le decime pontificie.
Introdussero l’assegno quando cominciarono a tenere in deposito i beni dei pellegrini diretti a Gerusalemme. In cambio del deposito i Cavalieri davano ai fedeli, una lettera di cambio, che faceva da garanzia del deposito stesso.
Nonostante queste storie avvincenti il pur,o assegno bancario moderno fu emesso nel 1763 dalla Hoare’s Bank di Londra, l’Istituto bancario inglese più antico ancora operante ai giorni nostri.