La Via dell’incenso, l’autostrada del deserto
Ormai sentiamo parlare dell’’incenso solo in relazione a qualche manifestazione religiosa o durante il periodo di Natale (i famosi oro, incenso e mirra dei Re Magi), ma sopratutto nell’antichità era considerata una merce molto preziosa e richiesta. Usato per la creazione dei profumi e più in generale nella cosmesi, e nella medicina, l’incenso fu uno dei prodotti che dette avvio ad una delle prime grandi rotte commerciali del mondo antico.
La rotta dell’’incenso era lunga quasi 2.400 chilometri e partiva dall’Oman e dallo Yemen per arrivare sul Mediterraneo.
L’incenso veniva estratto solamente dal boswellia, l’arbusto che cresceva nei pressi di Rekyhut, in Oman e in alcune regione del Corno d’Africa. Dopo l’estrazione e la prima lavorazione, la produzione veniva raccolta a Sumhurum, città in cui secondo la leggenda viveva la regina di Saba e da cui partivano le spedizioni di incenso dirette al Mediterraneo.
Le carovane che, salivano dallo Yemen transitavano verso nord ed entravano nell’attuale Arabia Saudita, facevano tappa a la Mecca e poi a Medina, per proseguire nella città oasi di Dadan, capitale dei regni di Dadan e Lihyan, e in seguito nella vicina città nabatea di Hegra.
In Giordania, superata la città di Petra e pagati i dazi doganali, le carovane si dirigevano verso nord lungo quella che è stata chiamata la Strada dei Re. Il tratto principale della via dell’incenso proseguiva in direzione del Mediterraneo ed entrava in Palestina. Le carovane attraversavano il deserto del Negev per farsi strada verso il centro di Avedat e successivamente Shivta, per poi raggiungere la tappa finale a Gaza. Più o meno dall’inizio del III secolo a.C. al II d.C., la Via dell’Incenso costituì l’architrave di ulteriori sistemi di rotte commerciali che dall’Egitto si dirigevano in Medioriente fino a raggiungere l’India.
I profitti di questa via erano sostanziosi. Oltre all’incenso, sulla via dall’Arabia al Mediterraneo si cominciarono a trasportare la mirra e pietre semipreziose dell’Arabia del sud, come l’agata. Poi, con l’ampliarsi della rete, il commercio si estese e vennero incluse le spezie del subcontinente indiano e non solo, che si sommavano alle merci già vendute da tempo come tessuti, pelli, strumenti e armi.
Il declino di questa rotta iniziò quando greci e romani decisero di percorrere rotte marittime, più convenienti delle rotte carovaniere.