Commento J. SAFRA SARASIN – Un posizionamento neutrale sembra prudente
Prospettive macroeconomiche – Economia statunitense resiliente
Nonostante l’elevato livello di incertezza, l’economia statunitense ha continuato a mostrare resilienza nel secondo trimestre. L’attività economica negli Stati Uniti rimane solida, in particolare nel settore dei servizi, mentre si registrano segnali di un certo rallentamento nel settore manifatturiero e nel mercato immobiliare. Il recente aumento dell’indicatore dell’Università del Michigan suggerisce una ripresa della fiducia dei consumatori nonostante l’aumento dei dazi. Nel complesso, il mercato del lavoro rimane in buona salute, ma le indagini indicano un graduale rallentamento. Le aziende segnalano una riduzione dell’orario di lavoro, un taglio degli straordinari, nonché un congelamento delle assunzioni e tagli programmati dei posti di lavoro. Il calo del tasso di disoccupazione al 4,1% in giugno è stato possibile solo grazie alla diminuzione del numero di persone presenti sul mercato del lavoro.
I prezzi al consumo hanno continuato a moderarsi, ma il recente slancio probabilmente non riflette ancora il significativo aumento dei dazi sulle importazioni statunitensi dall’inizio dell’anno. Sebbene le scorte consistenti possano aver contribuito finora a evitare aumenti dei prezzi, le indagini mostrano chiaramente che le aziende intendono aumentare i prezzi nei prossimi mesi. L’aspettativa di prezzi più elevati si riflette anche in un aumento più generalizzato delle aspettative di inflazione. Prevediamo quindi che la Fed manterrà il suo atteggiamento attendista almeno fino alla riunione di settembre, a meno che le condizioni del mercato del lavoro non peggiorino eccessivamente. Il pacchetto fiscale statunitense appena approvato non dovrebbe influire sulla traiettoria economica di quest’anno, ma riduce il rischio di un significativo rallentamento della crescita nel prossimo anno. Il pacchetto dovrebbe inoltre esercitare ulteriori pressioni sul dollaro nel medio termine.
Nel complesso, gli indici dei responsabili degli acquisti (PMI) nell’area dell’euro continuano a deludere. L’attività in Germania rimane particolarmente debole, il che pesa sulla dinamica economica dell’intera regione. Di conseguenza, l’inflazione nell’area dell’euro è scesa all’1,9% su base annua a maggio e l’inflazione core è stata del 2,3% su base annua. Ciò ha spinto la BCE a tagliare i tassi dal 2,25% al 2%. La crescita economica dovrebbe accelerare nella seconda metà del 2025 grazie all’allentamento monetario e alla spesa fiscale tedesca. Nel Regno Unito, la Banca d’Inghilterra si trova di fronte a un dilemma: il rallentamento della crescita, la debolezza del mercato immobiliare e la persistente forte pressione salariale.
Obbligazioni – Le scadenze medie sono interessanti
Dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump ha firmato il “Big Beautiful Bill” all’inizio di luglio, sono tornate alla ribalta le preoccupazioni sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. Queste dovrebbero continuare a pesare sui titoli di Stato con scadenze lunghe e portare a un irripidimento della curva dei rendimenti. Vediamo un potenziale per le scadenze medie, poiché la Fed dovrebbe tagliare i tassi di interesse verso la fine dell’anno a causa della crescita più debole. Poiché anche la Banca centrale europea dovrebbe procedere a un ulteriore taglio dei tassi dopo una pausa, vediamo interessanti opportunità anche per le obbligazioni in questo mercato. L’inflazione non rappresenta un problema rilevante e quindi il rischio di un aumento significativo dei tassi d’interesse appare limitato. I mercati del credito si sono ripresi dalle battute d’arresto di aprile e gli spread creditizi sono scesi a livelli meno interessanti. Le obbligazioni high yield dovrebbero continuare a registrare buone performance in un contesto di crescita robusta e manteniamo la nostra visione neutrale.
Azioni – Valutazioni elevate dei mercati
Spinti dal rally del settore tecnologico statunitense, i mercati azionari statunitensi hanno raggiunto nuovi massimi all’inizio di luglio. La debolezza del dollaro ha inoltre sostenuto le azioni statunitensi nelle ultime settimane, in quanto ha determinato un’inversione delle stime degli utili degli analisti. Un dollaro più debole aumenta gli utili generati all’estero, compensando così la pressione sui margini attesa dai dazi. D’altro canto, l’euro forte sta mettendo sotto pressione le stime sugli utili delle società europee. Le valutazioni dei mercati azionari sono ora tornate ai livelli del primo trimestre e sono storicamente molto elevate, in particolare negli Stati Uniti. Gli utili devono quindi essere corrispondentemente positivi per giustificare prezzi azionari ancora più elevati. Le aspettative per i risultati del secondo trimestre non sembrano molto elevate per le azioni statunitensi, il che potrebbe portare a sorprese positive.
Asset allocation – Posizionamento neutrale
L’incertezza sui mercati finanziari è diminuita significativamente negli ultimi mesi. La crescita economica dovrebbe indebolirsi ulteriormente, ma non prevediamo uno shock di crescita o una recessione nella seconda metà dell’anno. Poiché sia le azioni che le obbligazioni dovrebbero registrare buone performance in questo contesto, abbiamo rivisto al rialzo entrambe le asset class da leggermente sottopesate a neutrale. I mercati azionari hanno registrato una forte ripresa da aprile, ma molti investitori mantengono ancora posizioni caute. Le aspettative di ulteriori tagli dei tassi d’interesse rappresentano un fattore positivo per i mercati finanziari e per le prospettive di crescita nei prossimi trimestri.
A seconda della valuta di riferimento, siamo leggermente sottopesati o neutrali per quanto riguarda la liquidità. Gli investimenti alternativi continuano a comprendere obbligazioni catastrofali, oro e materie prime o obbligazioni convertibili. Queste posizioni completano i portafogli nel loro complesso, fornendo reddito aggiuntivo e diversificazione.

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