PGIM Fixed Income: Come hanno reagito i mercati alla situazione in Francia
I mercati hanno reagito come previsto all’ultimo shock politico in Francia. Gli spread con la Germania si sono allargati, le azioni francesi hanno sottoperformato e l’euro è debole rispetto al dollaro. Le elezioni anticipate rimangono un rischio e un governo più populista sarebbe un risultato sgradito per i mercati, ma questo non è il nostro scenario di base.
Fondamentalmente, non si tratta di una novità. Abbiamo assistito a uno shock simile lo scorso anno con un voto di fiducia e un nuovo primo ministro, e la situazione fiscale in Francia è ampiamente nota. L’elevato debito e il deficit del Paese rappresentano una sfida crescente e i policymaker non sono stati in grado di affrontare questi problemi in modo efficace.
Sebbene la situazione sia grave, parlare di salvataggi è prematuro e il quadro macroeconomico generale in Europa è positivo, con una crescita resiliente, un calo significativo dell’inflazione e diversi tagli dei tassi da parte della BCE.
Dal punto di vista delle valutazioni, le curve dei rendimenti 2/10 anni in Francia – e in altri titoli di Stato europei (EGB) come quelli italiani – sono già circa il doppio più ripide rispetto a quelle degli Stati Uniti, e la situazione politica sta rendendo il mercato ancora più interessante. Per gli investitori a lungo termine disposti a tollerare una certa volatilità, il clima di instabilità politica sta creando opportunità tattiche da cogliere, soprattutto se gli spread continueranno ad ampliarsi.

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