Carmignac – Shutdown negli Stati Uniti: la reazione contenuta dei mercati nasconde dinamiche economiche complesse

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La reazione dei mercati alla notizia del primo shutdown del governo statunitense dal 2018 è stata misurata.

L’euro e lo yen giapponese si sono rafforzati, mentre il dollaro statunitense si è indebolito. Le borse americane hanno registrato un lieve calo, mentre in Europa e Asia i movimenti sono stati meno marcati o addirittura positivi. L’indice VIX (il cosiddetto termometro della volatilità) è salito, seppur partendo da livelli molto bassi.

Perché?

Anche se è passato del tempo dall’ultimo shutdown, la sensazione di “déjà-vu” resta forte: negli ultimi 50 anni si è verificato ben 21 volte. Inoltre, poiché lo shutdown è generalmente percepito come un “circo politico”, l’aspettativa è che duri solo pochi giorni.

Tuttavia, una reazione contenuta dei mercati nasconde dinamiche economiche complesse che si muovono sotto la superficie. Dall’altra parte dell’Atlantico, ci si attende ulteriore incertezza sulle policy. Questioni cruciali sullo stato del mercato del lavoro statunitense difficilmente troveranno risposta nel breve termine. Ed è proprio questo il nodo centrale del dibattito: capire se l’economia americana stia vivendo una fase temporanea di rallentamento o se stia entrando in una vera e propria fase di contrazione.

Se lo shutdown dovesse durare più di un giorno, la “novità” è che renderà questo dilemma ancora più difficile da sciogliere.

In primo luogo, il Bureau of Labor Statistics (BLS) non pubblicherà i dati chiave sull’occupazione (Non-Farm Payrolls) previsti per venerdì 3 ottobre. In tal caso, gli investitori dovranno affidarsi a indicatori privati come l’ISM e l’ADP, molto più volatili e meno affidabili. Inoltre, poiché il BLS è responsabile anche della pubblicazione dei dati sull’inflazione, un protrarsi dello shutdown potrebbe ritardare anche l’uscita del CPI (prevista a metà mese). Per una Federal Reserve già sotto pressione, l’assenza di dati su lavoro e inflazione complica ulteriormente il processo decisionale.

In secondo luogo, lo shutdown potrebbe spingere il governo statunitense a prolungare la missione DOGE e ridurre alcune spese pubbliche, anche se l’attuazione – e persino la reale possibilità – di un simile piano rimane incerta.