Commento di State street alla decisione del FOMC sui tassi di interesse

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A seguito del meeting del Federal Open Market Committee (FOMC), Lee Ferridge, responsabile multi-asset strategy per il Nord America di State Street Global Markets, e Antoine Lesné, responsabile EMEA ETF strategy di SPDR ETFs (State Street Global Advisors), hanno commentato la decisone di alzare i tassi di interesse.

Lee Ferridge: “Come ampiamente previsto, la Fed ha deciso di alzare i tassi di interesse di 25 punti base, la seconda mossa di quest’anno e la quarta nell’attuale ciclo. La dichiarazione che ha accompagnato il rialzo è stata però un po’ sorprendente per il tono abbastanza neutro, che lascia presagire che la Fed possa, per il momento, lasciare i tassi di interesse invariati per poi alzarli nuovamente. Il rallentamento evidenziato dai dati sul mercato domestico e la riduzione delle attese su un allentamento della politica fiscale nel 2017 hanno iniziato a influenzare la posizione della Fed. Sebbene i dot della FED indichino un altro rialzo nel corso di quest’anno, probabilmente bisognerà aspettare fino a dicembre. Ci aspettiamo un calo dei rendimenti dei treasury statunitensi e del dollaro a seguito della notizia, anche se l’azionario statunitense molto probabilmente sarà supportato dalla posizione più morbida”.

Antoine Lesné: “In linea con le nostre attese e con quanto già recentemente annunciato ai mercati, la Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base. Essendo questo il secondo aumento dei tre o quattro previsti per il 2017, ci aspettiamo una pausa nei mesi estivi prima di un nuovo incremento. Infatti, il rallentamento dei dati relativi al mercato domestico e gli ulteriori ritardi dell’atteso allentamento della politica fiscale hanno contribuito alla decisione. Allo stesso tempo, la Banca Centrale Europea (BCE) che resta molto accomodante e la politica del Regno Unito che, in un certo senso, sta nuovamente alimentando la volatilità, potrebbero portare la Fed a prendersi una pausa. Probabilmente per avere più chiarezza dovremmo aspettare la riduzione del bilancio della Fed entro settembre e un nuovo aumento dei tassi a dicembre, rispettando così la tradizione dopo quello a cui abbiamo assistito già nel 2015 e nel 2016. A seguito della notizia, il dollaro potrebbe restare nei range attuali, offrendo un momento di tregua nella fase di politica monetaria restrittiva. Questo potrebbe essere di supporto all’azionario statunitense, che recentemente ha registrato performance inferiori rispetto all’azionario europeo. Molto probabilmente questo potrebbe essere un fattore positivo anche per gli asset in valuta locale dei mercati emergenti”.