L’80 per cento dei fondi pensione possiede una componente ESG nelle proprie strategie di investimento

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Uno studio di State Street Global Advisors rivela che i fondi pensione dichiarano che l’integrazione di strategie ESG ha migliorato significativamente i rendimenti

State Street Global Advisors (SSGA), divisione di asset management di State Street Corporation (NYSE: STT), ha annunciato i risultati di un’indagine globale relativa a 475 istituzioni. In particolare, il 68% degli intervistati ha dichiarato che l’integrazione di una strategia environmental, social and governance (ESG) ha migliorato significativamente i rendimenti. Questo dimostra che l’adozione di strategie di investimento guidate dai principi ESG ha un futuro nei portafogli istituzionali.

Inoltre il 77% degli intervistati ha dichiarato di aver investito nelle strategie ESG perché tali fattori svolgono una funzione rilevante nella performance finanziaria in senso più ampio delle società quotate. Se questa crescente integrazione delle strategie ESG è un buon segno, l’active ownership rimane una componente fondamentale della strategia nel suo complesso: i risultati mostrano che il 78% dei fondi pensione ha un certo livello di coinvolgimento a livello ESG nelle società in cui investe, guardando quindi oltre al mero screening negativo.

“C’è un cambiamento collettivo nel mondo degli investimenti istituzionali ora che fondi pensione e gestori stano cominciando a pensare diversamente alle implicazioni a tutto tondo dei loro investimenti”, ha dichiarato Chris McKnett, responsabile del business globale ESG presso SSGA. “Per la maggioranza, la questione non è più se le strategie ESG vadano considerate come parte del proprio mandato, ma piuttosto in che modo si stia attivamente perseguendo opportunità di investimento che aiutino a raggiungere gli obiettivi finanziari, incoraggiando nel contempo il cambiamenti di processo”.

Ovviamente tutti gli approcci di investimento devono affrontare alcune sfide. Quasi due terzi degli intervistati (57%) afferma che è difficile valutare le prestazioni rispetto ai concorrenti. Il 56% ha dichiarato che una delle problematiche chiave è stata la valutazione accurata dei gestori esterni delle strategie ESG. Quasi la metà (49%) dei fondi pensione dichiara che commissioni e spese sono le principali barriere per l’ulteriore integrazione delle strategie ESG nei portafogli, seguite dalla carenza di competenze interne in materia.

“Negli ultimi quattro o cinque anni abbiamo osservato un notevole aumento del livello di consapevolezza e di interesse verso i principi ESG a livello istituzionale e questo è molto incoraggiante”, ha dichiarato Lori Heinel, vice responsabile globale investimenti di SSGA. “C’è un più ampio apprezzamento della nozione che una buona governance si traduce in una migliore gestione di aree come le emissioni di gas ad effetto serra e anche nel modo in cui il management interagisce con la forza lavoro. Crediamo che le società che operano in questo modo rappresentino un investimento di qualità migliore e in grado di produrre migliori performance nel lungo termine”.

Altri risultati della ricerca:

  • Interesse per le strategie ESG: confronto per area geografica – il 40% degli investitori in Europa e il 38% degli investitori negli Stati Uniti hanno il 25-49% dei loro investimenti con allocation ESG. Nell’Asia-Pacifico, metà degli investitori hanno meno del 25% degli investimenti con allocation ESG.
  • La maggioranza degli intervistati (69%) afferma che il perseguimento di una strategia ESG ha contribuito a gestire la volatilità.
  • Nonostante molti investitori intervistati abbiano espresso soddisfazione in merito ai vantaggi delle performance delle loro strategie ESG, l’esposizione complessiva a queste strategie rimane bassa – in media solo un terzo degli investimenti di chi adotta questi principi incorpora effettivamente criteri ESG. I nostri risultati suggeriscono che gli investitori si aspettano che la proporzione cresca nei prossimi due anni – a circa il 40% del loro portafoglio.
  • L’84% degli intervistati è soddisfatto o molto soddisfatto della performance finanziaria della propria strategia ESG.