Commento di State Street al meeting del FOMC

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A seguito del meeting odierno del Federal Open Market Committee della FED, Lee Ferridge, responsabile multi-asset strategy North America di State Street Global Markets, Sophia Ferguson, senior portfolio manager active fixed income and currency di State Street Global Advisors, e Antoine Lesné, responsabile ETF strategy EMEA di SPDR ETFs (State Street Global Advisors), hanno rilasciato i seguenti commenti:

Lee Ferridge ha commentato: “Come ampiamente previsto, l’ultimo meeting di Janet Yellen come presidente della Federal Reserve – nonché membro del board del FOMC – si è rivelato un non-evento. I tassi, il programma di riduzione del bilancio e la dichiarazione di accompagnamento sono rimasti invariati. Il mercato ha già incorporato nelle valutazioni una mossa al prossimo meeting di marzo con una probabilità dell’85 percento e non c’è ragione per non essere d’accordo. Questa mancanza di reazione alle riunioni della Fed potrebbe diventare la regola nel 2018. Con tre rialzi previsti dai “dot” della Fed e il mercato ampiamente concorde, ci vorrebbe una divergenza significativa tra l’economia e/o l’inflazione per modificare il percorso atteso per quest’anno, divergenza che tuttavia sembra improbabile in questa fase. Probabilmente il pacchetto di riforma fiscale avrà uno scarso effetto di stimolo sulla domanda aggregata, lasciando la crescita al di sotto del 2% mentre, come è avvenuto da molti anni, è difficile riscontrare pressioni inflazionistiche coerenti e reali”.

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Sophia Ferguson ha commentato: “Con il percorso di rialzo dei tassi ormai avviato da parte della FED, l’ultimo meeting del FOMC sotto la presidenza di Janet Yellen ha avuto scarsa risonanza. I dati economici durante il periodo intercorso tra il meeting di dicembre e quello odierno si sono evoluti in linea con le prospettive di dicembre e i mercati finanziari hanno già incorporato nelle valutazioni un rialzo dei tassi a marzo”.

“Gli ultimi dati economici rimangono coerenti con il percorso di aumento dei tassi proposto dal FOMC per il 2018, ma il tema chiave per il FOMC sarà di quanto aumentare i tassi. Mentre l’impatto del pacchetto fiscale sulla politica monetaria è diventato recentemente molto importante, saranno necessari rialzi più rapidi e aggressivi solo se la politica fiscale aumenterà la domanda quanto basta per produrre un incremento inatteso della crescita e un calo inaspettato della disoccupazione. Riteniamo che la politica fiscale non fornirà un forte stimolo alla domanda aggregata, ma piuttosto avrà degli impatti sul lato dell’offerta con un limitato impulso inflazionistico. Date le pressioni inflazionistiche limitate e una curva dei rendimenti più piatta, attendiamo ora il verbale del meeting, che sarà pubblicato il 21 febbraio, per raccogliere informazioni su un possibile dibattito in merito alle prospettive di normalizzazione dei tassi o su un modello alternativo di politica monetaria “.

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Antoine Lesné ha commentato: “Non ci aspettavamo nessuna sorpresa dall’ultimo meeting di Janet Yellen come presidente della Fed. Ora l’attenzione di sposta sul meeting di marzo, il primo sotto la presidenza di Jerome Powell. I mercati hanno praticamente già scontato un possibile rialzo e ci aspettiamo che le dichiarazioni avranno uno scarso impatto su queste aspettative. Il mercato sta attualmente scontando la possibilità di tre rialzi e la curva dei Treasury statunitensi potrebbe appiattirsi ulteriormente durante l’anno, a meno che non ci siano sviluppi inattesi sull’inflazione a causa dell’azione di stimolo fiscale. Gli investitori in ETF hanno mostrato propensione a gestire questo appiattimento attraverso un’esposizione alle obbligazioni societarie statunitensi, sia a breve che a lunga scadenza “.