Non giocate con gli orsi!

Peter Rosenstreich, Arnaud Masset -

Se le cryptovalute stanno recuperando terreno, significa che è tutto pronto per un nuovo rally?

Nel corso delle ultime settimane, sia i Media che gli investitori sono tornati a rifocalizzarsi sui mercati tradizionali mettendo da parte il discorso sulle cryptovalute e questo tutto sommato può essere considerato un fenomeno abbastanza naturale visto che il mercato azionario ha sofferto un sostanziale sell-off e la volatilità è esplosa.

Nel frattempo il mercato delle cryptovalute ha approfittato per effettuare un consolidamento: infatti, a seguito di una partenza stellare ad inizio anno, Bitcoin &c hanno finalmente preso fiato riuscendo anche a fermare il movimento di caduta libera che li stava investendo.

Ultimamente sono riusciti persino a recuperare: dopo aver bruciato 276 miliardi di dollari, la capitalizzazione totale è tornata a 481 miliardi questa settimana e il prezzo del Bitcoin è nuovamente sopra i 10.000 dollari. Pertanto siamo assolutamente positivi sullo scenario futuro e il 2018 sarà un anno cruciale per questa nuova asset class in quanto ci sono diversi progetti in fase di ultimazione. Pur tuttavia, anche se pensiamo che il momento positivo iniziato due settimane fa possa proseguire, potremmo dover attendere la fine del Capodanno cinese prima di osservare una nuova accelerazione. Questo invece è il momento giusto per effettuare un fine tuning del proprio portafoglio prima che il prossimo rally abbia inizio.

E a ben vedere non ci sarebbe alcuna seria ragione di innervosirsi nemmeno per gli investitori azionari europei. Se è pur vero che Bridgewater ha reso noto di aver shortato le Blue Chips europee per 18 miliardi di dollari, d’altra parte occorre ribadire ancora una volta che l’attuale discesa dei mercati manca dei fondamentali per essere considerata una vera e propria correzione sostenuta nel tempo.

Infatti, il rialzo del costo del denaro e il conseguente irripidimento delle curve telegrafato dalla Fed è già un dato acquisito e anche un aumento dell’inflazione (a meno che non sia iperbolica), non riuscirà a prendere di sorpresa i trader. L’età dell’innocenza a Wall Street è ormai alle spalle, gli investitori saranno d’ora in poi più vigili ma ciò non significa necessariamente che la corsa rialzista sia terminata. Il PMI di febbraio non farà che confermare la forza del ciclo rialzista in Europa.


Peter Rosenstreich – Head of Market Strategy – Swissquote
Arnaud Masset – analista – Swissquote