Cina e mercati emergenti sono indispensabili per le società europee

Niall Gallagher -

È stato un inizio d’anno positivo per l’azionario europeo. A seguito di un trimestre molto sfidante, i mercati azionari globali hanno registrato un rimbalzo all’inizio del primo trimestre del 2019.

Riteniamo che i dati economici europei siano stati influenzati negativamente da una serie di eventi indipendenti verso la fine del 2018, tra cui il nuovo sistema di misurazione delle emissioni dei nuovi veicoli (WLTP) e le problematiche meteorologiche in merito al livello delle acque del fiume Reno che hanno messo in ginocchio la produzione industriale tedesca. Per quanto il sentiment economico rimanga incerto, con le preoccupazioni geopolitiche in merito alla Brexit e alle guerre commerciali, non vediamo queste incertezze riflesse nei risultati delle società.

Le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti rimangono in prima piano e crediamo che una risoluzione rapida potrebbe essere positiva per l’attività globale. Inoltre, un esito positivo sarebbe rilevante anche in funzione del fatto che la Cina e i mercati emergenti contribuiscono sempre di più agli utili delle società europee. Infatti, oltre il 50% dei loro ricavi viene generato al di fuori dei paesi sviluppati del Vecchio Continente, oltre un terzo di questi proviene dai mercati emergenti. Per quanto riguarda il 2019 rimaniamo positivi sulle prospettive del mercato azionario europeo. Crediamo che le valutazioni dei titoli del Vecchio Continente, i dividendi e gli utili societari siano attraenti. Quest’anno la selezioni dei titoli si rivelerà probabilmente la chiave per estrarre i benefici da questa asset class.

Riteniamo che il settore retail sia stato interessato da importanti cambiamenti strutturali derivanti dall’aumento degli acquisti via internet. Un buon esempio di questa tendenza è Zalando, che opera esclusivamente online. Crediamo che stia apportando i cambiamenti necessari per preparare il proprio modello di business al futuro, diventando una piattaforma che permetta ai rivenditori di gestire meglio le proprie giacenze per servire nella maniera più adeguata i 26 milioni di clienti della piattaforma.

L’incremento delle preferenze dei consumatori asiatici verso prodotti di lusso rimane un altro tema di investimento chiave. Crediamo che società come LVMH siano in grado di beneficiare di questo trend e crediamo che la recente forte performance della società sia la testimonianza del suo rilancio innovativo.

Rimaniamo positivi sui trend di crescita strutturale prevalenti nel wealth management italiano e riteniamo che FinecoBank sia nella posizione ideale per acquistare quote di mercato in questo settore. Dal punto di vista tecnologico, siamo dell’opinione che questa sia una delle banche più sofisticate d’Europa (l’amministratore delegato è un ingegnere informatico).

Stiamo assistendo ad una ripresa del mercato delle infrastrutture in Irlanda. Un esempio di società che beneficia di questa tendenza è la società di materiali Grafton group. Riteniamo che il management si sia fatto più forte grazie alle sfide strutturali che il settore ha dovuto affrontare e la società sia diventata molto competitiva nel proprio mercato.

Non crediamo che i responsabili politici dell’Unione Europea si rendano conto delle vere conseguenze della tiepida redditività del settore bancario. Di conseguenza, non riteniamo che le banche dell’Unione Europea rappresentino valore; in ultima analisi, pensiamo che sia necessario un cambiamento nel paradigma dei tassi di interesse per migliorare la performance delle banche.


Niall Gallagher – responsabile delle strategie azionarie europee – GAM Investments