Le condizioni macroeconomiche stanno rapidamente decelerando a livello globale e gli Stati Uniti non fanno eccezione

Olivier Marciot -

La politica accomodante e volta al compromesso, vista nella riunione della FED di ieri sera, è un altro chiaro segnale che le condizioni macroeconomiche stanno rapidamente decelerando a livello globale, con gli Stati Uniti che non fanno eccezione.

Il messaggio proveniente dal nostro Growth Nowcaster è chiaro ormai da alcune settimane: l’attività economica sta rallentando velocemente ed è al di sotto del potenziale in tutto il mondo. Le banche centrali hanno compiuto un’inversione di marcia e sono ora pronte ad allentare le condizioni monetarie per spezzare questa spirale discendente e ritardare il più possibile la fine di questo ciclo eccezionale.

Storicamente, le banche centrali non sono mai riuscite a contrastare le recessioni, e le loro azioni tendono di solito a coincidere con le contrazioni economiche.

Relativamente alle implicazioni per l’asset allocation, le conseguenze sono molteplici e possono essere riassunte così: fino ad ora gli asset rischiosi hanno vissuto un anno fantastico di crescita, sulla scia di aspettative di sostegno delle banche centrali e di valutazioni convenienti all’inizio dell’anno.

Ora, questo è stato incorporato nei prezzi, con l’aumento dell’equity growth premium e spread del credito che si aggirano intorno ai minimi decennali. Rimaniamo cauti e manteniamo elevate le coperture correnti del nostro portafoglio. D’altra parte, e contrariamente allo shock di correlazione dello scorso anno, i titoli di Stato dovrebbero rivelarsi utili per diversificare e proteggersi da una potenziale inversione della propensione al rischio. Infine, sosteniamo da tempo una posizione a breve in USD e il meeting di ieri sera potrebbe fungere da stimolo per un indebolimento a medio termine della moneta americana, in particolare contro le valute emergenti ad alto rendimento.


Olivier Marciot – Senior Portfolio Manager, Cross Asset Solutions – Unigestion