Da giugno scatta il prelievo sulle pensioni di platino

Roberto Carli -

L’Inps con la recente Circolare n.62del 7 maggio ha fornito le indicazioni operative per l’applicazione del prelievo sulle pensioni cd.di platino introdotto dalla Legge di Bilancio 2019.

La finalità del Governo è quella di attivare, così come esplicitato nel contratto su cui si basa il programma dell’Esecutivo, un meccanismo di equità sociale. Va opportunamente ricordato come l’intervento decorre , così come previsto dalla manovra finanziaria, dal 1 gennaio 2019 ed ha durata quinquennale fino al 31 dicembre 2023.

Come funziona ? Si prevede un prelievo articolato su cinque fasce in forma progressiva, a partire da 100mila euro lordi l’anno, cioè circa 5mila euro netti al mese. Nello specifico il taglio è del 15% sulla parte di assegno superiore a 100mila euro e fino a 130mila, del 25% sulla parte compresa tra 130mila e 200mila, del 30% tra 200mila e 350mila, 35% tra 350 e 500mila euro, del 40% oltre i 500mila euro.

L’intervento opera sui trattamenti pensionistici a carico delle gestioni previdenziali obbligatorie relative ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e a carico della gestione separata INPS. Se il pensionato è titolare di più di un trattamento pensionistico, si prende in considerazione l’importo complessivo dei trattamenti.

Sono esclusi dall’ambito di applicazione delle riduzioni trattamenti pensionistici liquidati integralmente secondo il sistema contributivo. La riduzione riguarderà quindi esclusivamente gli importi calcolati con sistema retributivo o misto. Non vengono ricomprese nell’intervento le pensioni di invalidità a carico della gestione esclusiva, inabilità assoluta e permanente, invalidità, pensioni riconosciute a favore delle vittime del dovere o di azioni terroristiche. Al momento del varo del cosiddetto prelievo di solidarietà il Governo aveva detto di attendersi 415 milioni di euro.