Oltre 7000 scaleup e 126 miliardi di dollari di capitale raccolto per l’Europa tech che cresce

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L’Italia è stazionaria al decimo posto nella classifica europea delle tech scaleup e segna un passo molto più lento rispetto ai valori medi europei con 208 scaleup e $1,8 miliardi raccolti. Qualche lieve segnale di miglioramento nel 2018 ($0.5B raccolti nel 2018 contro gli $0.3B del biennio precedente).
Tra le Scaler italiane (scaleup che hanno raccolto oltre $100 milioni) figurano Linkem, Prima .it oltre a Yoox Net-a-Porter Group.

In Europa oggi si contano oltre 7mila scaleup tecnologiche, inserite all’interno di un ecosistema che finalmente sta crescendo, secondo l’ultimo Report “Tech Scaleup Europe 2019” presentato ieri da Alberto Onetti a Brussels alla presenza del Commissario Europeo Carlos Moedas.

“È bello vedere che i nostri sforzi per riportare l’Europa all’avanguardia nell’innovazione globale stanno iniziando a dare i loro frutti con una forte crescita sia tra le startup che tra le scaleup. Dai dati di Mind the Bridge emerge la visione di un ecosistema europeo che non si limita a cercare di recuperare gli altri ecosistemi del mondo ma cerca di tracciare un proprio percorso di crescita”, ha commentato Carlos Moedas.

Ecosistemi a confronto: l’Europa sta crescendo

Attraverso un approfondito confronto dei migliori ecosistemi del mondo, vediamo che gli Stati Uniti guidano la classifica internazionale in termini numerici con 22.910 scaleup a fine 2018, di cui 6.496 nella sola Silicon Valley. La Cina segue con 9.935, l’Europa con 7.034 e Israele con 1.159. La classifica è praticamente la stessa se guardiamo al capitale raccolto: le scaleup statunitensi hanno raccolto 731 miliardi di dollari, di cui solo 304 nella Silicon Valley, seguita da Cina (337), Europa (126) e Israele (19).

Tuttavia, lo scenario cambia davvero quando si osserva gli indicatori di densità e di investimento nelle scaleup (density and scaleup investing ratio*). Rispetto a questi 2 indicatori, la Silicon Valley mostra senza sorprese i valori più alti con 83,3 scaleup per ogni 100.000 abitanti e il 60,7% del PIL investito. L’ecosistema israeliano è al 2° posto con il 13,6 e il 5,6%, seguito dagli Stati Uniti con 7 scaleup e il 3,6%. La Cina è in ritardo con lo 0,7 e l’1,3% insieme all’Europa, che mostra un punteggio di 1,2 (un aumento dello 0,2 rispetto all’anno precedente) e 0,53% (anche questo in aumento rispetto allo 0,45%).

“Non sorprende che la Silicon Valley sia inarrivabile. Più della metà (61%) del PIL della regione viene investito in tecnologia” ha commentato Alberto Onetti, Presidente Mind the Bridge e Coordinatore SEP, aggiungendo che” Anche i dati di Israele sono impressionanti. Questo piccolo paese di soli 8 milioni di abitanti produce più innovazione di Germania e Francia. Altra notizia è che il dragone cinese si è definitivamente risvegliato – dal 2014 gli investimenti in scaleup tecnologiche in Cina sono aumentati di un ordine di grandezza – e ha preso il volo, per continuare la metafora. La buona notizia per l’Europa è che, finalmente, si è innescato un percorso di crescita esponenziale. Tuttavia, il divario con gli Stati Uniti e la Cina rimane enorme e difficilmente verrà colmato”.

Attori principali dell’economia scaleup europea

Le medie regionali confermano che il Regno Unito e i paesi nordici stanno mostrando le migliori performance. Le isole britanniche superano il resto d’Europa rappresentando circa il 35% di scaleup e capitali raccolti, il 12% della popolazione e il 14% del PIL sul totale europeo. Gli Stati centrali guidati da Francia e Germania rappresentano invece il 27% delle scaleup e il 30% degli investimenti, sebbene rappresentino il 28% della popolazione europea e il 36% del PIL. All’estremo opposto, i paesi nordici rappresentano il 16% delle scaleup e il 19% del capitale investito, sebbene coprano solo il 5% della popolazione europea e il 6% del PIL. I Paesi baltici producono l’1,5% delle scaleup e l’1,2% del capitale, anche se rappresentano meno dell’1% del PIL e della popolazione del continente. L’Europa meridionale è ancora fanalino di coda nell’ondata dell’innovazione con il 10% delle scaleup e il 6% del capitale raccolto, nonostante la quota del 20% del PIL e della popolazione europea. L’Europa orientale deve invece ancora sfruttare il suo potenziale.

 

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Secondo il Country Index 2019, il Regno Unito continua a guidare il gruppo, incrementando la sua popolazione scaleup di 519 unità, per un totale di 2.217 (32% del totale) capaci di raccogliere $39,5 miliardi (il 31% del capitale totale investito in scaleup europee), evidentemente non ostacolato dalle vicende legate alla Brexit. La Francia segue con 859 scaleup e raccoglie e $12,7 miliardi, mentre la Germania con 649 scaleup ha raccolto $18,7 miliardi e la Svezia con 542 ha raccolto $17,5 miliardi. Questi tre paesi rappresentano complessivamente il 53% della popolazione scaleup in Europa.

La Spagna è al sesto posto in termini di numero di scaleup, dopo Svezia e Svizzera. L’Italia è stazionaria al decimo posto con 208 scaleup che hanno raccolto $1,8 miliardi, di cui $0.5B nel 2018 e 0.3B rispettivamente nel 2017 e nel 2016; la Danimarca è undicesima, il Belgio dodicesimo. Considerando il capitale raccolto, la Svezia scavalca la Francia e i Paesi Bassi superano Spagna e Svizzera. Questo è il cambiamento più evidente dallo scorso anno, un risultato influenzato chiaramente dalle IPO oversize di Spotify ($ 9,2 miliardi) e Adyen ($ 1,1 miliardi).

Il Report fornisce anche dettagli approfonditi su chi ha contribuito di più all’economia dell’innovazione, incrociando le due metriche “Scaleup Density Ratio” e “Scaleup Investing Ratio” nella Scaleup Europe Matrix.

I paesi nel quadrante in alto a destra sono caratterizzati da un elevato numero di scaleup e una grande quantità di finanziamenti (entrambi superiori alla media europea), come i paesi nordici, la Svizzera, i Paesi Bassi, il Regno Unito. Il quadrante in basso a sinistra include invece paesi (come Spagna, Portogallo e Italia) che hanno prestazioni inferiori rispetto ai valori medi europei. La Francia e la Germania sono abbastanza vicine alla media europea con alcune differenze nella popolazione scaleup.

 

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“Analizzando gli spostamenti dei paesi all’interno della matrice nel corso degli anni, osserviamo una convergenza verso una distribuzione lineare. I paesi emergenti in genere si muovono inizialmente verso l’alto (aumentando la numerosità) e solo successivamente a destra (moltiplicando i capitali raccolti). Quindi, la raccomandazione politica è quella di concentrarsi sullo sviluppo di poche startup di successo piuttosto che allargare la base distribuendo il capitale tra molte piccole aziende”, ha commentato Marco Marinucci, CEO di Mind the Bridge. “Queste ultime, se di qualità, attireranno capitali trainando così la crescita dell’ecosistema”.

3/4 del capitale proviene da Venture Capital

I dati mostrano che, su un totale di $ 125,6 miliardi iniettati nelle scaleup europee, la stragrande maggioranza ($93,2 miliardi, pari al 74%) proviene da capitali di rischio e investitori privati. I VC hanno investito 22,6 miliardi di dollari di capitale solo nel 2018. Oltre 25 miliardi di dollari (circa il 20%) provengono dai mercati azionari tramite IPO (solo il 2,6% delle scaleup tecnologiche europee è diventato pubblico) e 7,2 miliardi di dollari (circa il 6%) provengono da ICO.

Il capitale raccolto tramite IPO è raddoppiato

Tuttavia, il 2018 sembra essere un punto di svolta dato che lo scorso anno sono stati raccolti 13,7 miliardi di euro dalle scaleup europee attraverso IPO, oltre il doppio dell’importo complessivo raccolto nell’anno precedente.

… mentre le ICO offrono capitale 4,6 volte più elevato. E sono più veloci

Nel 2018 il 4,3% delle scaleup europee ha completato una ICO e il capitale raccolto è più che raddoppiato ($ 4,8 miliardi). Le ICO hanno dimostrato di essere un sostituto affascinante per il primo round di finanziamenti per le scaleup tecnologiche in paesi come Croazia, Slovenia e Serbia, dove oltre il 90% del capitale raccolto proviene da ICO. Il canale ICO fornisce un capitale 4,6 volte più elevato (una media di 24,2 milioni di dollari) rispetto al generico round series A supportato da tradizionali Venture Capital (5,2 milioni di dollari in media) e si è dimostrato molto più veloce. Rimangono le preoccupazioni per lo strumento ICO (il denaro raccolto tramite ICO non è necessariamente e pienamente disponibile per la società ed è esposto a fluttuazioni dei prezzi potenzialmente rilevanti: il deprezzamento medio delle criptovalute è stato superiore al 40%).

“Il business delle startup è internazionale per natura. Non sorprende che gli investitori domestici abbiano contribuito “solo” per il 28% del finanziamento delle scaleup. Oltre il 40% proviene ancora dall’Europa: il 26% da investitori statunitensi, l’8% dalla Cina (più del doppio rispetto al 2017) e il 3% dal Giappone”, ha concluso Alberto Onetti.

11 Super Scaler

Nel 2018, 50 delle 184 scaleup europee hanno guadagnato una somma superiore ai $100M e sono diventate scaler. Di queste, 55 provengono dal Regno Unito, 30 dalla Germania, 20 dalla Francia e 16 dalla Svizzera. Hanno raccolto cumulativamente quasi $63,4 miliardi, pari a quasi metà del capitale totale reso disponibile alle scaleup tecnologiche. Ci sono 11 cosiddette “Super Scaler” che hanno raccolto oltre $1B in finanziamenti e che provengono da Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia.

Industrie: il Fintech guida la classifica

Finora il Fintech è stato il settore principale in cui operano le scaleup europee, con circa $7,1 miliardi raccolti in totale, il 50% in più rispetto allo scorso anno. Cyber ??Security, Energy e Cleantech sono i settori in più rapida crescita con circa 3 miliardi di nuovi investimenti ciascuno. MedTech si attesta su $1,9 miliardi, triplicando il capitale raccolto nel 2017, mentre i settori emergenti, come ad esempio InsurTech, AutoTech e Industry 4.0, guadagnano slancio.