Ansia da ripresa, gli investitori italiani si rifugiano in pagamenti digitali e cripto

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Inflazione e crescita preoccupano gli investitori italiani, mentre sale l’attenzione sul tema criptovalute e pagamenti digitali.

A mostrarlo è l’ultimo sondaggio sul Polso degli investitori individuali di eToro, riferito al quarto trimestre 2021, che rivela un aumento dell’apprensione degli investitori italiani verso l’inflazione, salita in cima ai rischi ritenuti più pericolosi per i propri investimenti. Più precisamente, l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo viene considerato la minaccia esterna più pressante dal 42%, in netta crescita rispetto al 29% del trimestre precedente. Sale anche l’attenzione verso lo stato dell’economia globale (dal 38% al 41%).

Nonostante l’inflazione aleggi sui portafogli di investimento, gli investitori italiani non sembrano spaventati dai suoi effetti sulla loro vita quotidiana. La loro fiducia nella sicurezza del lavoro e nel mantenimento del proprio standard di vita è infatti rimasta solida, con circa l’80% del campione che si descrive come abbastanza o molto fiducioso, mentre il 40% vede la situazione in miglioramento nei prossimi 12 mesi.

Similari i dati riferiti al campione globale, dove il 47% degli investitori ha indicato l’inflazione come fattore a più alto rischio per il loro portafoglio, in crescita dal 38% del trimestre precedente. Nonostante ciò, gli investitori sembrano ancora orientati verso un atteggiamento “wait-and-see”. Poco più del 50% degli intervistati, sia a livello globale che in Italia, afferma infatti di aver riposizionato il proprio portafoglio.

Emanuela Manor, Regional Manager Italia di eToro, commenta: “L’indebolimento della fiducia degli investitori individuali nell’economia globale coincide con i segnali di perdita di forza della ripresa negli Stati Uniti, in Cina e nel Regno Unito e con le indicazioni delle banche centrali, che stanno considerando l’aumento dei tassi di interesse per combattere l’inflazione.

I venti del cambiamento stanno chiaramente soffiando sui mercati, come testimonia il fatto che ci sia un generale allontanamento dagli asset più rischiosi nei mercati globali. Tuttavia, i nostri dati suggeriscono che la maggior parte degli investitori retail sta mantenendo, per il momento, le proprie strategie di investimento.

Mentre ci aspettiamo alcuni rischi sui mercati nel prossimo anno – e già negli ultimi giorni, abbiamo visto qualche cambiamento di rotta verso i titoli che beneficiano degli aumenti dei tassi di interesse – ci sono poche indicazioni che gli investitori individuali stiano iniziando a divergere significativamente dalle loro strategie. Essi si stanno attenendo alle migliori pratiche di investimento – evitando di vendere al primo segno di turbolenza e assicurandosi di avere una strategia improntata al giusto approccio a lungo termine, e non al guadagno a breve termine”.

I risultati trovano conferma sul tasso di fiducia associato ai propri investimenti, con circa l’80% degli intervistati, sia in Italia che nel mondo, che dichiarano di avere una visione perlomeno positiva.

Guardando ai macro-temi, i dati mostrano che gli investitori italiani continuano a ritenere di particolare interesse i settori delle tecnologie ecosostenibili (43%) e della trasformazione digitale (38%), mentre aumenta l’attenzione verso il ramo dei cripto-asset e dei pagamenti digitali. Contestualmente, il 43% del campione ritiene che sia la tecnologia il settore a rappresentare la migliore opportunità di investimento per i prossimi 12 mesi, mentre sale la percentuale di investitori che dichiara di considerare di investire nelle cripto nel corso del prossimo anno (30% rispetto al 26% del terzo trimestre) a scapito di investimenti sia azionari che obbligazionari.

Emanuela Manor aggiunge: “Il nostro ultimo sondaggio suggerisce che gli investitori sono fiduciosi nei loro investimenti nonostante le nuvolose prospettive economiche. Nel corso degli ultimi due anni gli investitori individuali hanno per certi versi preso vantaggio rispetto ai loro concorrenti istituzionali e sembrano allocare i loro investimenti in modo accorto, con un occhio agli sviluppi futuri.

In definitiva, nessuno ha una migliore gestione della situazione “sul campo” di un investitore quotidiano che deve andare al supermercato a fare la spesa o a fare il pieno alla propria auto. La stessa logica si estende alla continua fiducia nei titoli tecnologici come Microsoft e Apple. Queste aziende sono usate da tutti, ogni giorno, rendendole titoli ‘tecnologici difensivi’ che la gente crede continueranno ad essere usati anche se l’economia globale è in difficoltà”.