OGMP: l’impegno di GEI per l’ambiente

-

Gli ultimi anni sono stati i più caldi a livello globale e, tra questi, il 2021 ha visto toccare nuovi record anche per la concentrazione in atmosfera dei principali gas climalteranti quali l’anidride carbonica, il cui contributo pesa per circa l’80% ed il metano per circa il 10%. Il metano è senza dubbio tra i combustibili fossili più puliti ma risulta essere un gas climalterante nel momento in cui viene liberato in atmosfera prima della combustione; nei primi 10 anni dal rilascio ha un potere climalterante più forte della CO2, mentre la CO2 lo è in misura minore ma per centinaia di anni.

A prescindere dai rispettivi “pesi di responsabilità”, è certamente necessario concentrarsi anche sulla riduzione di emissione in atmosfera di gas metano. A riguardo non è però ipotizzabile l’abbandono, in breve tempo, di un combustibile che, nel nostro Paese, garantisce oltre un terzo del fabbisogno energetico nazionale. Si prevede che solo entro il 2050, l’infrastruttura energetica cambierà radicalmente e le fonti rinnovabili di energia saranno ampiamente diffuse sul mercato. Il metano, che è di gran lunga meno inquinante del carbone e/o del petrolio, ricoprirà un ruolo importante nei prossimi anni di transizione energetica.

Proprio nell’ottica di ridurre il rilascio di metano in atmosfera, è stato creato il programma OGMP (Oil and Gas Methane Partnership): avviato nell’ambito del Climate Summit delle Nazioni Unite e lanciato  dalla Climate and Clean Air Coalition (CCAC) per supportare le aziende in progetti e attività finalizzati alla riduzione delle emissioni.

Il programma è l’unica partnership multi-stakeholder del settore che lavora sulla rendicontazione delle emissioni di CH4 e fornisce un protocollo per supportare le aziende a gestire sistematicamente le emissioni generate nell’ambito delle loro attività produttive e di distribuzione. Alle imprese viene fornita una panoramica delle azioni necessarie a garantire una riduzione al minimo delle emissioni, attivando un dialogo strategico con attori chiave a livello nazionale ed internazionale e invitando nuovi partner ad unirsi al programma.

Per Gei Reti gas, Partner del Programma, ciò significherà un continuo investimento in tecnologie innovative ed una modifica dei processi di distribuzione e monitoraggio delle reti gas.

Chi è GEI e quali sono le azioni che state mettendo in campo, in linea con gli obiettivi del programma? 

“Facciamo parte di un Gruppo dell’energia nato 70 anni fa che ha contribuito alla metanizzazione del Nord Italia, crediamo molto alla responsabilità sociale d’impresa, ancor di più se l’azienda, come la nostra, è in grado di incidere notevolmente sui bisogni e sui diritti primari della persona. Tra questi diritti vi è sicuramente quello di poter vivere in un ambiente naturale, protetto e sicuro.

Ecco che l’obiettivo dell’OGMP, ovvero la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, diviene una delle colonne strategiche dell’azione operativa di Gei che, nel 2020, ha aderito alla partnership, condividendo un percorso di riduzione delle emissioni, di circa il 40 % entro il 2024, che ci ha permesso di ottenere lo status di Gold Standard, già nel 2021.

Tra le azioni che stiamo mettendo in campo c’è sicuramente l’utilizzo dell’innovativa tecnologia Crds (Cavity Ring-Down Spectroscopy): uno strumento di ricerca programmata delle dispersioni e di monitoraggio delle reti gas che offre importanti vantaggi in termini di ampiezza delle aree sottoposte a controllo e del numero di fughe rilevate, grazie ad una sofisticata sensing technology.

La presenza di dispositivi di ricerca e di software dotati di una sensibilità esponenzialmente superiore rispetto ai sistemi tradizionali, permette di intercettare anche fughe di piccolissima entità, quasi in modalità predittiva, prevenendo più ampi rilasci in atmosfera ed eventuali pericoli per la popolazione. Il sistema è inoltre in grado di quantificare l’effettiva quantità di gas emessa in atmosfera.

Con questa tecnologia perseguiamo quindi diversi obiettivi: misuriamo puntualmente le dispersioni, riduciamo la quantità di gas emesso in atmosfera e di conseguenza aumentiamo la sicurezza degli impianti.” dichiara Camillo Leopardi, Direttore Operations GEI Reti gas.