Rapporto PEFC 2024, crescono in Italia del +5,9% le foreste gestite in modo sostenibile

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Gli ettari di foreste gestite in maniera sostenibile in Italia salgono a quota 980.611,54nel 2023, con un incremento del +5,9% rispetto all’anno precedente, con ben 14 nuove certificazioni e 14 regioni con almeno una foresta certificata. È quanto emerge dal Rapporto Annuale del PEFC Italia1, ente promotore della certificazione dellabuona gestione del patrimonio forestale, presentato in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste (21 marzo). Crescono anche le certificazioni per servizi ecosistemici (+47%) e le aziende di trasformazione che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia PEFC (+8,6% rispetto al 2022).

“Abbiamo raggiunto quasi un milione di ettari certificati dal PEFC in Italia: la diffusione della certificazione forestale è unostrumento decisivo per il contrasto al cambiamento climatico. Un milione di ettari di foreste certificati fanno bene alPaese”, spiega Marco Bussone, Presidente PEFC Italia. “Le aziende stanno imparando ad essere sempre piùsostenibili, creando delle filiere virtuose intorno alle loro attività e l’incremento dei servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore. Perché il benessere del cittadino si misura anche sul benessere del patrimonio forestale. La crisi climatica inoltre sta modificando in maniera sostanziale l’atteggiamento di consumatori e aziende, indirizzando le scelte verso alternative sostenibili e certificate. I risultati della certificazione PEFC in Italia – conclude Bussone – confermano questo trend, motivato anche dalla spinta indotta dalle istituzioni e dai criteri ESG sempre più al centro delle politiche pubbliche e private”.

“C’è un impegno forte dei proprietari forestali privati, oltre che degli Enti locali – commenta Marco Bonavia, Dottore Forestale, Vicepresidente PEFC Italia – che dobbiamo guidare perché raccoglie pienamente le sfide date dal Testo unico forestale e dalla Strategia forestale nazionale. Siamo protagonisti in Europa. Le filiere non sono più una illusione. I territori sono concreti e ci stanno lavorando. La certificazione con la pianificazione è il primo grande passo”.

Le regioni più certificate: Trentino Alto Adige in testa
A livello territoriale, il Trentino Alto-Adige si conferma capofila per superficie forestale certificata più estesa con578.963,8 ettari, considerando quelle curate dal Bauernbund – Unione Agricoltori di Bolzano, le aree gestite dalConsorzio dei Comuni Trentini e dalla Magnifica Comunità di Fiemme nella provincia di Trento.

Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia, con 96.035,94 ettari, di cui la maggior parte gestiti da UNCEM FVG. Alterzo posto il Piemonte, con 82.157,10 ettari certificati, grazie a tre nuove certificazioni che l’hanno fatto salire sulpodio: in particolare, nel corso del 2023 si è aggiunta una nuova certificazione di gruppo, ottenuta dal Gruppo PEFC ENEGIVOS,per 864 ettari complessivi, nei comuni di Valprato Soana (TO) e Ribordone (TO), mentrel’Unione Montana dei Comuni del Monviso ha conseguito la Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile eResponsabile per una superficie complessiva di 887ettari, interamente di proprietà pubblica, interessata da una pianificazione forestale a governo ceduo e misto, volta anche al rimboschimento. A dicembre inoltre10.497,80ettarisono stati certificati per la gestione forestale sostenibile dall’Associazione Monte Rosa Foreste che ha coinvolto 21 comuni nelle province di Vercelli e Novara.

Con 80.066,27 ettari certificati si posiziona al quarto posto il Veneto, dove nel 2023 si sono aggiunte – tra le altre – le certificazioni del Consorzio Val Sermana, del Gruppo PEFC Foresta Amica e del Gruppo PEFC Veneto Foreste Confagricoltura Veneto. Al quinto posto c’è invece la Lombardia, con 71.005,17 ettari certificati secondo lo standard PEFC.

Con 80.066,27 ettari certificati si posiziona al quarto posto il Veneto, dove nel 2023 si sono aggiunte – tra le altre – le certificazioni del Consorzio Val Sermana, del Gruppo PEFC Foresta Amica e del Gruppo PEFC Veneto Foreste Confagricoltura Veneto. Al quinto posto c’è invece la Lombardia, con 71.005,17 ettari certificati secondo lo standard PEFC.

Tra le regioni in crescita spiccano inoltre la Toscana(35.809,88 ha) e l’EmiliaRomagna (6.888,60 ha) con il Parconazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che ha ottenuto la certificazione per la gestione forestale sostenibile e responsabile oltre che la verifica dei Servizi Ecosistemici biodiversità, servizi turistico-ricreazionali e carbonio forestale. Sempre in Toscana, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino ha certificato 5.764,57 ettari.

Nelle Marche, i 9.208,25 ettari certificati sono relativi al Gruppo “Bosco di Marca”, costituitosi grazie al progetto “CO2 S.Fo.Ma. MARCHE”, finanziato dal PSR Marche: in questo caso si è anche osservato, grazie a studi condotti sul territorio, un incremento medio di 2,96 t di CO2/ha/anno rispetto alla non gestione, con l’obiettivo di valorizzare lacapacità del bosco di stoccare il carbonio.

Sale anche il patrimonio forestale targato PEFC in Basilicata, con la nuova certificazione rilasciata alla società agricola Biolegna S.r.l. di Altamura (BA) con unità operative anche ad Abriola (PZ), con cui il territorio lucano ha raggiunto i 4.082,18 ettari.

Servizi ecosistemici: crescono le certificazioni da nord a sud
Incrementate anche le certificazioni per i servizi ecosistemici, del 47% in più rispetto al

2022, con 8 nuove certificazioni, di cui 5 legate ad attività di aumento dello stoccaggio o diminuzione delle emissioni di CO2 equivalente – che hanno portato ad un aumento della CO2 stoccata o non emessa di 128.923 tonnellate -e altre 3 per le funzioni turistico-ricreative.

In particolare, Toscana e Trentino Alto Adige hanno promosso progetti dedicati alla fruizione del bosco come servizio ecosistemico per il benessere derivante dalla frequentazione dei boschi, come il Forest Bathing del Consorzio forestale dell’Amiata e il Parco del Respiro del comune di Fai della Paganella, in provincia diTrento.

Significativa anche l’esperienza del Consorzio dei Boschi Carnici, non solo prima realtà in Italia ad aver certificato il servizio ecosistemico dello stoccaggio o non emissione del carbonio ma anche tra le prime adare il via ad una filiera certificata dei servizi ecosistemici grazie alla convenzione siglata con Burgo group, azienda multisito con 15 sedi in Italia ed una in Belgio, certificata per la Catena di Custodia PEFC fin dal 2007.

La certificazione di Catena di Custodia PEFC nel 2023: +8,6% rispetto al 2022
Sono 115le aziendeche, nel 2023, hanno ottenuto la certificazione di Catena diCustodia (CoC) PEFC, portando il totale a 1.403, ovvero un +8,6%rispetto al 2022. Questi numeri confermano la crescente necessità dei consumatori di avere delle garanzie in merito alle tematiche di sostenibilità ambientale e, di riflesso, quella delle aziende di impegnarsi per la costruzione di un futuro diverso. Un altro esempio tangibile di quanto l’impegno collettivo e condiviso possa impattare significativamente sulla salute della Terra è la certificazione di gruppo dei produttori, strumento a cuipossono accedere le aziende con un fatturato al di sotto dei 10 milioni di euro e con meno di 50 dipendenti, che consente anche alle piccole imprese di ottenere, a costi accessibili, la certificazione PEFC. Il 33,9% delle nuoveaziende è di fatto parte di una certificazione di gruppo, che non significa solo ottenere la certificazione PEFCa costi minori rispetto a quelli individuali ma anche poter contare sulla consulenza di un ufficio centrale.

Per quanto riguarda le categorie produttive, in termini assoluti le più certificate sono le imprese produttrici di pannelli (297 aziende, con un aumento del +16,93% rispetto all’anno precedente), che quest’anno sorpassano le segherie (254), finora la categoria più numerosa.

In termini di crescita, la più interessante anno su anno la registra il settore degli imballaggi in legno con un aumento del +20,56% di aziende certificate, sottolineando la svolta eco-compatibile di un settore come quello del packaging responsabile di produrre molti scarti una volta giunto nelle case dei consumatori. Crescono anche le aziende di infissi con un +19,15%, mentre si attestano su +16,20% le imprese che si occupano di legno lamellare e su +15,15% quelle che realizzano componenti per mobili; inoltre, si segnala il +13,51% per il cartone e il +12,22% per la carpenteria.