L’ Ivass pubblica Report sul monitoraggio dei rischi catastrofali e di sostenibilità
L’Ivass ha pubblicato il nuovo rapporto che descrive i principali esiti del secondo monitoraggio annuale dei rischi da catastrofi naturali e della sostenibilità, avviato nel 2022 . La rilevazione ha coinvolto tutte le imprese del mercato assicurativo italiano. L’indagine si compone di una sezione quantitativa (dati riferiti al 31 dicembre 2022) e una qualitativa (dati aggiornati al 2023), finalizzate a monitorare la materialità sia dei rischi fisici da catastrofi naturali, (connessi ad eventi di natura climatica e ad eventi sismici), sia dei rischi di transizione. L’indagine raccoglie anche informazioni sui rischi di sostenibilità (connessi ai fattori ambientali, sociali e di governance) del settore assicurativo
Quali sono le principali evidenze ? Oltre tre quarti delle imprese ha segnalato di aver integrato i fattori ESG nelle proprie strategie o di averne pianificato l’adozione (13% di imprese). Le compagnie che non hanno ancora adottato iniziative al riguardo sono per lo più di piccole dimensioni, specializzate in specifiche aree di business.
Il 72% delle assicurazioni danni considera i rischi ESG significativi per le politiche di sottoscrizione nei prossimi 5-10 anni e dichiara di avere in corso o già ultimato analisi di impatto dei rischi climatici sul proprio portafoglio assicurativo; il restante 18% deve ancora avviare i lavori di analisi. Il 46% delle imprese danni che hanno svolto valutazioni d’impatto ha effettuato analisi di scenario. Il rischio di transizione è risultato materiale per una quota di imprese compresa tra il 29% e il 45% a seconda degli scenari climatici considerati e, in particolare, per gli investimenti in essere.
A fine 2022 i premi lordi per le coperture assicurative dei rischi catastrofali naturali (inclusi i rischi climatici e quelli sismici) sono pari al 6,6% dei premi danni del mercato (6% nel 2021). L’86% dei premi per rischi catastrofali riguarda eventi climatici. La raccolta premi delle polizze che offrono copertura dai rischi climatici è aumentata del 16% rispetto al 2021 (in valore assoluto, 2,12 miliardi di euro, + 284,6 milioni di euro).
Crescono anche gli oneri per sinistri (oltre il +10% rispetto al 2021), con una forte incidenza degli indennizzi per danni da grandine. Gli oneri per i sinistri e le spese di gestione sono superiori al 120% della relativa raccolta premi (131% del 2021).
Le grandi imprese che detengono la principale quota di coperture dei rischi catastrofali prevedono l’incremento delle tariffe e delle quote di danno che resteranno a carico degli assicurati. Nello stesso tempo indicano che l’adozione da parte della clientela di misure di adattamento climatico avrà maggiore peso nella definizione delle caratteristiche e del peso delle coperture offerte.
La quasi totalità della raccolta premi per rischi catastrofali proviene dalle polizze “incendio e altri danni ai beni” e “altre assicurazioni auto” (non RC Auto).

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