Italia e welfare fai da te
Quasi il 60% delle famiglie italiane ritiene il proprio reddito inadeguato rispetto alle necessità primarie. Il welfare in Italia è ‘fai da te’: nello specifico, il 58% trova sostegno nella rete familiare, solo il 29% nei servizi pubblici. Inoltre, 1 famiglia su 6 ha responsabilità di cura verso familiari non autosufficienti mentre solo 1 famiglia su 10 non riuscirebbe ad affrontare la nascita di un figlio. Al contempo cresce il disagio psicologico giovanile. Lo sottolinea l’Osservatorio Sguardi Familiari, di Nomisma che si aggiorna con le nuove rilevazioni 2024.
Quali sono le principali evidenze in tema di welfare ? Ben 1 famiglia su 2 ha dovuto ridurre le spese sanitarie, il 28% ha tagliato sulle spese per l’istruzione. Al contempo, 1 famiglia su 10 dichiara che non potrebbe far fronte economicamente alla nascita di un figlio e 1 famiglia su 6 non riuscirebbe ad affrontare la perdita di autonomia di un proprio componente, tanto che il 60% degli intervistati ritiene che alla base del calo nelle nascite ci siano questioni di natura economica.
In un Paese in cui per ragioni demografiche l’indice di dipendenza strutturale cresce di anno in anno, il 16% delle famiglie ha responsabilità di cura verso familiari non autosufficienti, tra le quali il 6% ha anziani non autosufficienti all’interno del nucleo familiare. Secondo Nomisma, le prospettive non migliorano guardando ai prossimi 12 mesi, se poco più di 1 famiglia su 10 confida in un miglioramento della propria situazione economica, a fronte di una 1 su 3 che teme, invece, un deterioramento rispetto alle condizioni attuali.
La questione è sistemica perché i bisogni delle famiglie, tradizionalmente legati al welfare pubblico, non trovano risposta adeguata se non dentro la famiglia stessa. Nello scenario attuale, assistiamo ad un welfare sempre più fai da te, tanto che il 58% degli intervistati dichiara di trovare il principale supporto nella rete familiare, mentre solo il 29% dichiara di ricevere supporto dai servizi sociali pubblici messi a disposizione dal territorio, si sottolinea
A stupire è il ruolo margine delle imprese: complessivamente solo il 12% degli intervistati dichiara di trovare un supporto sostanziale in azienda. È riconosciuto dalla stessa quota di intervistati il ruolo dalla Caritas, che da sola fornisce lo stesso supporto dell’intero mondo dell’impresa. Il che mette in discussione la capacità dei piani di welfare aziendale di rispondere davvero ai bisogni emergenti e spiega la carenza di attrattività e di affezione al lavoro. Si riscontra, invece, una maggiore capacità di supporto da parte delle banche (26%). Quanto a categorie specifiche, le famiglie numerose dichiarano particolari difficoltà di conciliazione vita-lavoro.