La BCE in “ibernazione”, mantiene posizione di attesa e monitoraggio

Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments -

Dopo aver ridotto il suo tasso chiave al 2,0% a giugno, la BCE si trova attualmente in una posizione favorevole. Tuttavia, i mercati avevano speculato sul fatto che un’inflazione inferiore all’obiettivo nel 2026 avrebbe potuto portare a ulteriori tagli dei tassi. Alla prossima riunione il Consiglio Direttivo (CD) si troverà di fronte a un’economia sorprendentemente resiliente e a un’inflazione superiore alle aspettative. Gli ultimi indicatori segnalano una ripresa in corso, e la presidente Lagarde ha suggerito che le previsioni di crescita (1,2% nel 2025, 1,0% nel 2026 e 1,3% nel 2027) potrebbero essere riviste al rialzo. In aggiunta, i commenti di Schnabel della BCE hanno indicato che la prossima azione di politica monetaria potrebbe essere un aumento dei tassi, portando i mercati a prevedere tassi più elevati nel 2026.

Tuttavia, nel primo trimestre del 2026, fattori come prezzi energetici fortemente deflazionistici e un rallentamento della crescita salariale manterranno l’inflazione annua sotto l’obiettivo.Inoltre, il rafforzamento dell’euro e il riposizionamento delle esportazioni cinesi verso l’Europa agiranno come fattori disinflazionistici. I membri del CD hanno ripetutamente affermato di guardare oltre la volatilità dell’inflazione, sottolineando l’importanza di una prospettiva a medio termine.

Le proiezioni macroeconomiche estese fino al 2028 probabilmente non mostreranno un’inflazione continuamente sotto l’obiettivo, secondo la nostra opinione. Di conseguenza, riteniamo che la BCE continuerà a considerare il tasso chiave come un livello “buono”, che si trova nel mezzo della gamma di politica neutrale. Prevediamo che la BCE rimarrà in “ibernazione” per il momento, mantenendo una posizione di attesa e monitoraggio.