L’impact investing si afferma tra le famiglie più ricche

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Presentata la ricerca condotta da Gist a livello mondiale. Istruzione, energia e tecnologie verdi e salute in testa alle preferenze

L’investimento di impatto, che mira a ottenere rendimenti positivi sia dal punto di vista finanziario sia sul piano sociale e ambientale, si sta affermando tra le famiglie più ricche, a livello globale. Al tema è dedicata l’indagine “Impact networks and opportunities in advanced economies”, realizzata da Gist – Global Impact Solutions Today, che è stata presentata a Milano nel salone di Banca Prossima, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al non profit.

Gist ha interpellato 182 investitori, tra family offices e fondazioni di famiglia: oltre l’80% di questi hanno affermato di praticare la filantropia o l’impact investing, o entrambi.

Rispetto agli anni precedenti la ricerca evidenzia un aumento dell’importanza degli obiettivi sociali rispetto a quelli finanziari. Ma nonostante questo, la maggioranza degli investitori afferma di avere ottenuto rendimenti positivi e non trascurabili, in media intorno al 5%.

Gli strumenti più utilizzati per realizzare l’investimento sono i fondi (utilizzati in circa il 60% dei casi), le azioni (circa 55% più 35% di strumenti ibridi) e gli strumenti di debito (circa 25%).

Quanto ai temi, in testa c’è l’istruzione (con il 55% di preferenze), seguita da energia e tecnologia “verdi” (40%) e salute (35%).

In Italia, sottolinea Banca Prossima, eccetto alcuni noti casi di famiglie che investono con un obiettivo sociale, non sono disponibili informazioni sistematiche sul fenomeno. Sono tuttavia presenti alcuni operatori istituzionali, come appunto Banca Prossima, che investono nel debito o nel capitale di imprese sociali, intese in senso ampio, come i fondi e le fondazioni che praticano il venture capital sociale e la venture philanthropy.

L’indagine è stata pubblicata dal Financial Times.