ArtTactic, il mercato dell’arte moderna e contemporanea crescerà anche nel 2018

Walter Quattrocchi -

Come sarà il 2018 per il mercato dell’arte moderna e contemporanea ? A questa domanda hanno cercato di rispondere gli analisti inglesi dell’istituto di ricerca ArtTactic nella nona edizione del Global Art Market Outlook .

Per il 53% degli esperti il mercato dell’arte contemporanea crescerà, mentre per un altro 34% uguaglierà il buon risultato del 2017.  Solo per un 13% degli analisti il mercato del contemporaneo nel 2018 farà registrare un calo.

Il report di ArtTactic evidenzia come l’ottimismo registrato riguardi ben 8 dei 10 principali mercati, con solo il Regno Unito e la Russia che, apparentemente, sembrano destinate a risultati inferiori rispetto al 2017.

Un sentiment positivo che riguarda, principalmente, un primo semestre che, secondo gli esperti rifletterà il buon andamento del 2017 tanto che, per il 53% degli intervistati i primi sei mesi di quest’anno saranno di netta crescita.  Percentuale che cala al 47% in una prospettiva a 12 mesi.

I mercati in crescita: Africa e USA

Secondo gli addetti ai lavori intervistati nel sondaggio a crescere ancora sarà il mercato dell’arte africano, che nel 2017 ha totalizzato 7.9 milioni di dollari con un incremento di un +84.6% sul 2016.  Un trend, secondo il 70% degli analisti, destinato a ripetersi anche nel 2018.

Al secondo posto in termini di crescita si posizionerà il mercato dell’arte degli Stati Uniti che nel 2017, con un fatturato di 2.7 miliardi di dollari, ha fatto registrare un +72.4% sul 2016: secondo la maggior parte degli esperti (64%) il 2018 sarà un anno di ulteriore sviluppo.

Dopo un 2017 negativo (-1.3%), la Cina vede ora il 52% degli analisti convinto che il 2018 sarà un anno di ripresa per il colosso asiatico e solo un 12% teme un ulteriore contrazione del suo mercato.

Bene anche l’Europa che, dopo aver chiuso il 2017 con un +22.6%, ha un buon 45% degli intervistati da ArtTactic fiducioso in un 2018 positivo e solo un 3% che si aspetta, invece, un calo.

Parigi prevale sempre di più, mentre Milano dopo un 2015 ottimo (57 milioni di dollari) appare in calo: il 2017 ha chiuso con un fatturato complessivo di 39 milioni di dollari contro i 41 del 2016, nonostante un numero di aste battute in città che cresce di anno in anno.

Solo un 5% del campione dell’indagine si aspetta una performance positiva in Russia, contro un 39% che, invece, ne attende una negativa dopo un 2017 che ha fatto segnare sì un +154.2%, ma che arriva da anni di profonda crisi.

Prospettive incerte per America Latina, Medio Oriente e Asia.

Aspettative pessimistiche degli osservatori del mercato per il 2018 anche per il Regno Unito: il 25% degli intervistati è convinto di un futuro calo e solo un 28% di una ulteriore crescita del mercato britannico a causa dei timori e delle incertezze per ciò che porterà con sé la Brexit .

Le opere di fascia alta le più gettonate

II 75% degli esperti intervistati ritiene che nel 2018 è la parte alta del mercato (maggiore di 1 milione di dollari ) che appare destinata a crescere in modo significativo. Solo un misero 1% pensa alla possibilità di un calo.

Inoltre secondo il 68% degli esperti il 2018 dovrebbe essere positivo anche per le opere che si collocano in una fascia di valore tra i 500.000 e il milione di dollari. Mentre a faticare di più saranno le fasce di mercato più basse: solo un 37% degli esperti, infatti, crede in una crescita della zona 50-100.000 dollari per la quale il 22% si aspetta, invece, un calo.

Nel 2017 stop alla crisi del 2015-2016

Dopo tre anni molto volatili per il mercato delle aste d’arte, il 2017 si è chiuso in maniera decisamente positiva, con trend di crescita in tutti i segmenti di mercato e, in particolare, in quello relativo all’arte moderna e contemporanea.

La aste battute lo scorso anno dalle principali case d’asta (Christie’s, Sotheby’s e Phillips) a New York e Londra hanno fatto registrare un incremento del +61.6% rispetto al 2016, ponendo fine così ad un ciclo negativo durato due anni (2015-2016) che aveva visto un calo del -39.5% rispetto al picco del 2014.

In testa New York che ha chiuso il 2017 con un +72.4%, seguita da Londra con un +32.9%.  La performance del 2017 fa crescere la fiducia nel mercato.