Cresce l’interesse per il settore finanziario europeo

Francesco Lomartire -

Dall’inizio dell’anno abbiamo assistito a un aumento dell’interesse per il settore finanziario, come dimostrato dalla performance relative e dalla rilevanza della raccolta.

Riteniamo che alla base di questa tendenza ci siano quattro diversi fattori:

Primo: la sensibilità al contesto macroeconomico. Tipicamente le banche prosperano quando l’economia è in crescita, perché beneficiano della maggiore disponibilità di capitale e dall’incremento della richiesta di prestiti. Inoltre, a livello di settore, la crescita economica e la maggiore fiducia dei consumatori e delle imprese potrebbe portare a una maggiore domanda di servizi finanziari.

Secondo: l’incremento dei rendimenti obbligazionari. Il livello dei prezzi di tutto il settore mostra una sensibilità relativamente elevata alla curva dei rendimenti. In particolare, prendendo in considerazione le banche, c’è un impatto diretto positivo sui margini degli interessi attivi netti, soprattutto se si verifica un contestuale irripidimento della curva.

Terzo: speranza che l’introduzione di nuove regolamentazioni abbia raggiunto il suo massimo. Sia la BCE che le autorità finanziarie nazionali hanno mantenuto un elevato livello di attenzione sul settore negli ultimi anni. Tuttavia la percezione generalizzata è che abbiamo già raggiunto i livelli massimi e ora ci sono prospettive più positive per tutte quelle società che sono riuscite a sopravvivere e a prosperare.

Quarto: prospettive di una maggiore distribuzione di capitali. Le banche e le assicurazioni con capitali in eccesso si trovano in una posizione migliore per liberarne una parte. Queste risorse potrebbero essere distribuite agli azionisti tramite piani di buyback o l’aumento dei dividendi, oppure ancora attraverso operazioni di fusione e acquisizione.

Quali società comprende il settore finanziario?

Negli ultimi due mesi i finanziari sono uno dei settori che abbiamo privilegiato. Questo universo è suddiviso in tre gruppi principali:

  1. Banche (55%): comprendono le società che offrono servizi di retail e commercial banking.
  2. Assicurazioni (28%): le compagnie di assicurazione multiramo rappresentano il sotto-settore più grande e offrono un’ampia gamma di servizi, sia nel ramo danni che nel vita.
  3. Servizi finanziari diversificati (17%): i principali player sono le banche d’affari e gli asset manager.

Sembra che tutti i gruppi all’interno del settore finanziario godano di driver positivi, fattore che ci porta a favorire l’intero settore e non a privilegiare un singolo gruppo. Quest’approccio offre agli investitori un’esposizione più diversificata.


Francesco Lomartire – responsabile di SPDR ETFs per l’Italia