Crowd-lending, in Italia si declina ancora al maschile

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Le donne rappresentano solo il 6% dei prestatori per Lendix. Il portafoglio individuale femminile è però il più alto rispetto alla media europea

La finanza è considerata materia da uomini, in Italia come nel resto del mondo. Ci sono eccezioni, ma la maggior parte delle posizioni di rilievo presso le istituzioni bancarie è occupata da uomini, e lo stesso vale per chi si occupa di investimenti in ambito finanziario. Che le cose non prospettino di cambiare nemmeno in ottica futura lo dice un recente studio del Pisa, il Programma Internazionale Ocse per la valutazione degli studenti: il nostro è l’unico Paese dove i maschi ottengono in media punteggi superiori rispetto alle colleghe femmine quando si tratta di finanza. Uno scarto che persiste anche nell’età adulta: con il 45% di uomini alfabetizzati finanziariamente contro solo il 30% delle donne, l’Italia si aggiudica la maglia nera del gender gap in materia di conoscenze finanziarie tra i Paesi membri del G20.

I dati raccolti da Lendix, leader nel crowd-lending in Europa, confermano lo stesso scenario. Le donne rappresentano solo il 6% dei prestatori sulla piattaforma italiana, rispetto a una media europea del 9%. Se si restringe il campo di analisi ai prestatori attivi, le percentuali salgono in modo sensibile chiudendo il gap con il resto dell’Europa: le donne rappresentano l’11% rispetto a una media europea del 12%.

Se dal punto di vista numerico si parla ancora di una minoranza, il portafoglio individuale delle prestatrici italiane risulta più alto rispetto alle medie internazionali, addirittura il più alto in percentuale tra tutti i paesi in cui Lendix opera. In Italia le donne possono contare su un portafoglio di investimenti medio di 2.461 Euro, rispetto ai 3.904 Euro gestiti in media dai prestatori maschili. Il portafoglio femminile medio rappresenta quindi il 63% rispetto a quello maschile, una percentuale decisamente superiore rispetto agli altri paesi presi in esame – in Spagna è il 53%, in Francia il 51%.

E’ interessante notare come le donne che operano sulla piattaforma sono in media più mature, con un’età media di 46 anni, la più alta d’Europa, rispetto a una media complessiva di 44 anni. Parallelamente, il prestatore uomo in Italia ha un’età media di 44 anni, rispetto a una media europea di 42 anni.

Ancora, le donne prestano mediamente a un numero di progetti inferiore rispetto agli uomini. A livello internazionale si parla di 20 progetti in media rispetto a 30. In questo caso, il dato italiano è quello che rivela un maggiore equilibrio tra i sessi, con le donne che scelgono in media 25 progetti rispetto ai 31 degli uomini.

Anche l’importo medio del prestito è inferiore per le donne rispetto agli uomini. In Italia si parla di un investimento medio femminile di 99 Euro rispetto ai 126 Euro degli uomini, con un divario sostanzialmente in linea rispetto al dato europeo – 93 Euro per le donne rispetto a 117 Euro per gli uomini.

“Storicamente, gli uomini occupano la maggior parte delle posizioni chiave e dei ruoli decisionali quando si parla di finanza. E questo si ripercuote anche su uno strumento distribuito, come è di fatto il crowd-lending”, spiega Sergio Zocchi, Country Manager di Lendix Italia. “Se la presenza femminile è ancora inferiore nei numeri rispetto a quella maschile, sono diversi i segnali di una maggiore attenzione verso uno strumento che di fatto elimina gli intermediari e consente a ogni prestatore di scegliere direttamente cosa finanziare, per quanto tempo e con che importo.”