Merian Global Investors – Azionario 2019, verso un soft landing negli Usa e in UK

Richard Buxton -

Il rally dei prezzi degli asset a cui abbiamo assistito all’inizio del quarto semestre di quest’anno potrebbe aver creato timori e dubbi negli investitori sulla direzione che i mercati finanziari si apprestano a intraprendere.

I rendimenti dei Treasury Usa hanno visto un’impennata e i mercati azionari hanno subito un ampio sell-off a livello globale. Ottobre è stato il peggior mese negli ultimi sei anni per l’azionario globale. L’impatto del venire meno delle politiche di allentamento delle banche centrali, il rallentamento economico della Cina e dei mercati emergenti, insieme alle turbolenze legate alle guerre commerciali hanno segnalato, secondo alcuni esperti, la fine della fase toro per i mercati azionari.

Io personalmente non sono d’accordo: ritengo infatti che una piccola dose di timore non sia per forza una notizia negativa. Ottobre ha portato ad un sano ridimensionamento dei mercati azionari e alla rottura di alcuni trade legati al momentum. Potrebbe anche averci aiutato a trovare una strada migliore da seguire. Una cosa è certa: la Federal Reserve non farà immediatamente un passo indietro, ma seguirà l’andamento dei dati che, a nostro avviso, mostreranno un rallentamento nei settori sensibili ai tassi di interesse, come quello residenziale e automotive, un processo probabilmente già in corso.

Dato che l’impatto di tassi di interesse più elevati su tali settori diventerà più pronunciato, ci aspettiamo che la Fed inizi a modificare la sua retorica. Il linguaggio associato alla decisione a marzo del prossimo anno sarà probabilmente più dovish.

Ci aspettiamo che i mercati finanziari, che sono stati scettici nei confronti del piano della Fed di aumentare i tassi per quattro volte nel 2019, tireranno un sospiro di sollievo e abbracceranno l’idea di una moderazione della crescita economica, anche se con una certa volatilità per gli asset più rischiosi. Tale scenario dovrebbe essere visto come un momento di pausa per l’economia statunitense e che si tiene alla larga dall recessione nel 2020 che viene prevista da diversi economisti.

I movimenti che ci sono stati fino a questo momento sulla curva dei rendimenti dei Treasury non segnalano una recessione, né intravediamo segnali preoccupanti per gli spread sulle obbligazioni societarie investment-grade o high-yield. In questo scenario continuerà ad essere fondamentale monitorare l’andamento dell’inflazione, che rimarrà un elemento chiave anche nel prossimo futuro.

Anche l’azionario UK mostra diverse opportunità per il 2019, che vengono poco considerate dall’industria internazionale del risparmio gestito a causa delle preoccupazioni legate a Brexit. A nostro avviso, le società britanniche godono di buona salute e non sono costose. Mi aspetto che l’economia britannica acceleri lievemente nel 2019: il mercato del lavoro è molto solido e il Governo è pronto ad aumentare la spesa pubblica.

Non siamo gli unici a vedere questo valore. Le corporation internazionali americane continuano ad acquisire società britanniche o parti di esse, come abbiamo visto recentemente da parte di Coca-Cola, che ha acquisito il business di caffè di Whitebread.

Esiste la possibilità che assisteremo a un cambio di leadership nei mercati, mano a mano che i tassi si muovono gradualmente al rialzo, guidati dagli Stati Uniti. Tuttavia mi aspetto che anche la Bank of England si dia da fare il prossimo anno. I tassi di interesse in aumento e la volatilità più elevata sono notizie positive per le banche, che quindi potrebbero essere favorite, al contrario dei titoli growth, dell’industria del tabacco e dei consumi, che potrebbero iniziare a subire una certa pressione. Vediamo anche situazioni che si auto-sostengono e che si avvicinano a un punto di svolta, quando un nuovo board di management viene introdotto nella società, come sta succedendo a Tesco.

Ci saranno turbolenze frammentarie sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, ma ci stiamo preparando a un soft landing. Anche se rivediamo costantemente i nostri posizionamenti, al momento siamo assolutamente convinti che il nostro portafoglio di società ben gestite, che scambiano a valutazioni attraenti e offrono rendimenti consistenti, sia quello giusto.


Richard Buxton – CEO e Head of UK Equities – Merian Global Investors