Mario Draghi fa bene a prendere tempo

Nick Wall -

Gennaio è stato il primo mese in cui la BCE non ha incrementato il proprio bilancio comprando obbligazioni, e alcune delle economie dell’Eurozona potrebbero già essere entrate in recessione. Inevitabilmente in molti chiedono uno stimolo ulteriore per sostenere il sistema bancario e rilanciare la crescita del credito. Tuttavia, una correlazione non implica un rapporto causale.

Infatti, è innegabile che la crescita sia debole, e gli indici PMI pubblicati stamattina ne sono stati un’ulteriore conferma. Tuttavia, gran parte di tale debolezza è legata ad un contesto esterno più debole per via della Brexit, del venir meno del programma di stimolo negli Usa e in particolare del rallentamento della Cina, piuttosto che essere dovuta alla fine del QE della BCE. Il Presidente Mario Draghi è abile, ma non può risolvere i problemi di tutto il mondo. Il quadro domestico nel complesso sembra ancora solido, con la disoccupazione in calo, i salari in aumento e il prezzo del petrolio su livelli bassi rispetto alla storia recente – come lo stesso Draghi ha riconosciuto nel discorso di oggi. Mentre si sviluppano queste dinamiche esterne, tutto ciò che la BCE può fare è mantenere condizioni finanziarie più accomodanti possibile nell’Eurozona svalutando l’euro, fornendo una forward guidance chiara e determinata per il futuro e riacquistando le obbligazioni che arrivano alla scadenza.

Il contesto esterno debole potrebbe invertirsi se gli Usa e la Cina trovassero un modo per mettere fine alla guerra commerciale e tecnologica, o se le misure di allentamento della Cina facessero ripartire il credito. D’altra parte, lo scenario potrebbe anche deteriorarsi. Il punto fondamentale è che Draghi ha fatto bene a non essere reattivo oggi, perché l’Eurozona è un ‘passeggero’ all’interno di un rallentamento globale influenzato dagli Stati Uniti e dalla Cina. Gli strumenti a disposizione della BCE sono realisticamente limitati alla forward guidance e alle TLTRO (targeted longer-term refinancing operation), quindi ha senso risparmiare le munizioni in quelli che saranno mesi cruciali per l’economia mondiale.


Nick Wall – gestore del fondo Merian Strategic Absolute Return Bond – Merian Global Investors