La plastica monouso è uno dei temi di engagement di Robeco per il 2019

Carola van Lamoen -

La riduzione dell’inquinamento causato dalla plastica e l’impatto dell’intelligenza artificiale sono due dei quattro temi su cui Robeco si impegnerà quest’anno.

Il programma del team di Active Ownership per il 2019 prevede anche il tentativo di ridurre i costi per la sanità attraverso il passaggio al digitale e il contributo alla riduzione delle coltivazioni di olio di palma per l’impatto ambientale. Il dialogo con le imprese solitamente dura fino a tre anni e punta a migliorare le performance aziendali in materia di fattori Ambientali, Sociali e di Governance (ESG).

Plastica e rifiuti

Il primo tema affronterà la questione della plastica monouso e ci vedrà impegnati sia con i produttori di generi alimentari e bevande sia con le aziende produttrici di materie plastiche. Oggi quasi tutti conoscono gli imballaggi di plastica, il cui uso offre numerosi vantaggi, ma anche indubbi svantaggi. Al momento, il 95% del materiale plastico per imballaggi è monouso. Il nostro obiettivo è quello di guidare il settore verso un modello di economia circolare, attento alla gestione dell’innovazione, al riciclo e all’armonizzazione della plastica. Le aziende dovrebbero armonizzare la produzione di plastica per facilitare il riciclo dei rifiuti, riducendone la dispersione negli oceani. Di recente siamo diventati membri della Plastic Solutions Investor Alliance e abbiamo sottoscritto l’iniziativa dell’ex-velista Ellen MacArthur, che punta al passaggio a un’economia circolare. In un’altra campagna analoga, Robeco ha avviato una collaborazione con City to Sea, premiata società britannica impegnata a prevenire l’inquinamento dei mari attraverso l’iniziativa Refill. L’idea è quella di promuovere l’uso di bottiglie riutilizzabili, da riempire in modo semplice e conveniente presso i 14.000 rubinetti amici installati sul territorio.

Intelligenza artificiale

Il nostro secondo tema di engagement riguarda l’impatto sociale dell’intelligenza artificiale e si concentra sulle società informatiche, piattaforme social comprese, il cui core business prevede la raccolta di dati personali degli utenti. A preoccuparci è soprattutto l’eventualità che l’evoluzione tecnologica e l’applicazione dell’intelligenza artificiale avvengano senza l’uso responsabile delle tecnologie. L’intelligenza artificiale crea opportunità per le aziende ma, al tempo stesso, ci rendiamo conto che mette seriamente a rischio i diritti dell’uomo, soprattutto in termini di privacy. Il principale obiettivo del nostro impegno è quello di garantire il rispetto dei diritti dell’uomo nell’applicazione dell’intelligenza artificiale. Per esempio, i beni di consumo e i sistemi autonomi guidati da intelligenza artificiale (come gli assistenti virtuali automatizzati) generano e raccolgono un’enorme quantità di dati senza che gli utenti ne siano consapevoli o forniscano il proprio consenso (informato).
“In una sua recente relazione, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) si è detto profondamente preoccupato delle discriminazioni e dei pregiudizi generati dagli algoritmi, evidenziando l’impatto grave e diffuso dell’intelligenza artificiale su determinati gruppi – in particolare le donne – costretti ad affrontare disuguaglianze sistemiche.”
A interessarci sono anche gli aspetti di corporate governance e le reazioni del management aziendale di fronte a questi fenomeni. I Consigli di amministrazione delle società che usano le nuove tecnologie, infatti, non possono più prescindere da conoscenze adeguate e dalla consapevolezza del dibattito pubblico sul tema.

Digitalizzazione della sanità

Il nostro terzo tema di engagement si sviluppa presso le società del settore sanitario che puntano sull’innovazione digitale per ridurre le spese mediche e per combattere l’aggressivo aumento dei prezzi dei farmaci.
I costi elevati sono una barriera per chi vuole accedere all’assistenza sanitaria e i prezzi dei farmaci sono una componente specifica del problema. Si tratta di un timore finanziariamente rilevante legato alla sostenibilità e l’attenzione sarà rivolta all’innovazione digitale che, secondo noi, può ridurre i costi del settore e facilitare l’accesso all’assistenza sanitaria. I trend principali sono molteplici: medicina preventiva (per la promozione di uno stile di vita più sano), sviluppo di strumenti di monitoraggio dei pazienti e armonizzazione elettronica dei dati in possesso di medici, fornitori di servizi e aziende farmaceutiche. Inoltre, un migliore scambio di informazioni può risolvere molte delle inefficienze ancora in essere sul fronte delle consulenze specialistiche.

Piani per l’olio di palma

Infine, i nostri esperti di engagement si concentreranno sulle sfide dell’industria dell’olio di palma: deforestazione, grande impronta di carbonio e condizioni di lavoro presso i produttori dei mercati emergenti. L’olio di palma viene utilizzato in una vasta gamma di beni di consumo, dalla cioccolata ai biscotti e allo shampoo. In passato abbiamo discusso attivamente con le società del settore, ma oggi vogliamo aumentare gli sforzi per assicurarci che i produttori si impegnino a operare in modo sostenibile, in linea con gli standard del Roundtable for Sustainable Palm Oil (RSPO).
Per rafforzare ulteriormente il nostro impatto, da poco siamo diventati membri dell’RSPO e partecipiamo alla tavola rotonda formata da una task force di istituti finanziari che collaborano con banche internazionali e altri asset manager. La nostra attenzione sarà rivolta soprattutto verso i produttori e gli operatori di Malesia e Indonesia.

Engagement costante

L’engagement rimane una costante delle attività di Robeco. Oltre ad aver introdotto nuovi temi di engagement, nel 2019 aumenteremo gli sforzi in termini di partecipazione alle assemblee degli azionisti. Se ci sono punti controversi all’ordine del giorno, potremmo avviare un dialogo con la società riguardo, per esempio, la composizione del Consiglio di amministrazione o approcci incentrati sui dividendi. In questo caso non si tratta di un engagement classico della durata di tre anni, ma di un approccio più mirato, volto ad affrontare alla radice questioni specifiche.


Carola van Lamoen – Head of Active Ownership – Robeco