Consob modifica il regolamento per la compravendita di quote tra gli investitori crowd

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Presto il mercato degli investimenti in equity crowdfunding (Ecf) potrebbero diventare più liquidi.

Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa, ha pubblicato una proposta di consultazione per la modifica dell’articolo 26 del regolamento sull’equity crowdfunding per permettere ai gestori di portali di Ecf di pubblicare manifestazioni di interesse nell’ acquisto e vendita di quote di società che hanno effettuato una campagna di raccolta fondi. Una decisione in questo senso darebbe la possibilità agli investitori di monetizzare il proprio investimento in qualunque momento o anche di entrare in società interessanti al di fuori delle campagne. Anche e soprattutto se si considera che stando ai numeri di Crowdfundingbuzz sull’Equity Crowdfunding, i 27 portali di ECF autorizzati Consob hanno complessivamente raccolto circa 77 milioni di euro per 21.729 sottoscrittori.

Già un anno fa Opstart (tre anni di campagne all’attivo, 7 milioni di euro raccolti per oltre 50 progetti e piattaforma leader nel settore iscritta nel registro dei gestori di portali per la raccolta di capitali per start-up e PMI innovative) aveva lanciato www.crowdtrading.it , un portale che per mettere in contatto tra loro gli investitori che hanno sottoscritto quote di società mediante lo strumento dell’equity crowdfunding. Pensato come un semplice portale di annunci, senza servizi di intermediazione, Crowdtrading – che alcuni addetti ai lavori hanno chiamato il ‘subito.it’ dell’equity crowdfunding – vuole essere una vetrina dove chiunque, creando un annuncio pubblico gratuito, abbia l’opportunità di manifestare la propria intenzione di offrire o cercare quote di una determinata società. Il portale, che non interviene in alcun modo nell’eventuale transazione, metteva di fatto a disposizione una vetrina anche per la fase post campagna, un primo passo verso la creazione di un vero e proprio mercato secondario con un sistema di scambi organizzato e regolamentato ed una prima risposta al problema dell’illiquidità degli investimenti in società non quotate.

La proposta di Consob ora prevede che “i gestori possano istituire, in una sezione separata del portale, una bacheca elettronica per la pubblicazione delle manifestazioni di interesse alla compravendita di strumenti finanziari, che siano stati oggetto di offerte concluse con successo nell’ambito di una campagna di crowdfunding”, precisando però che “il gestore non svolge attivita? volte ad agevolare l’incontro della domanda ed offerta degli strumenti finanziari presenti nella bacheca elettronica, diverse dalla comunicazione in forma riservata dei dati relativi ai soggetti interessati al trasferimento degli strumenti finanziari”. Le novità contenute nella proposta di modifica dell’articolo 26 del regolamento è stata accolta con favore da analisti e investitori, secondo cui sono destinate a dare “un ulteriore impulso alla crescita del settore”.

“Il fatto che l’investimento in equity crowdfunding sia caratterizzato da forte illiquidità – sottolinea Giovanpaolo Arioldi, General Manager della piattaforma Opstart e ideatore di Crowdtrading – rappresenta un limite per molti potenziali interessati; d’altro canto accade anche che molti investitori non riescano a sottoscrivere quote durante la campagna: per questo abbiamo pensato ad un portale che faciliti anche la fase post raccolta, augurandoci possa accelerare l’autorizzazione ad un marketplace per il mercato secondario dell’equity crowdfunding”.

Nel Regno Unito esiste già un mercato di questo tipo e Seedrs, che ad appena 6 mesi dal lancio sperimentale, ha negoziato quasi 1 milione di sterline.