Il primo ETF sull’estrazione di uranio raggiunge $255 milioni di AuM

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HANetf, prima piattaforma white-label indipendente di ETF ed ETC, è lieta di annunciare che Sprott Uranium Miners UCITS ETF (Ticker: U3O8) ha nei giorni scorsi raggiunto e superato i 255 milioni di dollari di masse in gestione, il tutto dopo aver da poco superato i 200 milioni di dollari di AuM nel novembre 2023. Nell’attuale contesto geopolitico, gli estrattori di uranio sono destinati a svolgere un ruolo essenziale nella transizione energetica in quanto l'urgente necessità di raggiungere obiettivi Net- zero ha costretto i leader mondiali a esplorare fonti alternative di energia pulita e il nucleare è considerato efficiente, sicuro e pulito, soprattutto in quanto produce meno emissioni di CO2 per GWh rispetto alle fonti energetiche rinnovabili come eolico, solare e idroelettrico.

La COP28, tenutasi a Dubai alla fine del 2023, ha segnato un punto di svolta importante per il settore. Infatti, durante il vertice più di 20 Paesi si sono impegnati a triplicare la capacità nucleare mondiale entro il 2050. Tra questi figurano Stati Uniti, Canada, Francia, Giappone, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito, i quali hanno invitato le istituzioni finanziarie internazionali, come la Banca Mondiale, a includere l’energia nucleare nelle loro politiche di finanziamento. Stiamo assistendo oggi ad una fase di “rinascimento nucleare”, con la rapida costruzione di nuove centrali in tutto il mondo. Tuttavia, esiste ancora un significativo deficit di offerta di uranio per soddisfare la domanda attuale e futura.

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Per cogliere il potenziale di crescita di questo settore, nel maggio del 2022 è stato lanciato U3O8,
l’ETF segue l’indice North Shore Sprott Uranium Miners e offre un’esposizione ai titoli azionari
dell’industria mineraria dell’uranio, oltre ad investire direttamente in uranio con un’esposizione
pari a circa il 18%. L’ETF è stato lanciato in collaborazione con gli esperti di uranio e materie prime
fondamentali per la transizione energetica di Sprott Asset Management.

Hector McNeil, Co-Founder e Co-CEO di HANetf, ha così commentato: “U3O8 ha registrato una
crescita straordinaria, diventando il più grande ETF sull’uranio e la sua estrazione in Europa. La
richiesta formulata dai Paesi al termine della COP28 di triplicare la capacità nucleare mondiale è, a
nostro avviso, la dimostrazione di una crescente consapevolezza che il nucleare è una parte
essenziale e necessaria della transizione verso le zero emissioni”.

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Tom Bailey, Head of ETF Research di HANetf, ha poi aggiunto: “Ad oggi solo il 10% dell’elettricità mondiale proviene da centrali nucleari. Ora, con l’impegno dei governi ad abbandonare i combustibili fossili, questo numero potrebbe presto iniziare a salire. Ma c’è un problema: il mondo non produce abbastanza uranio per soddisfare la domanda attuale, per non parlare delle proiezioni future. Il prezzo spot dell’uranio sta reagendo, passando da 48 dollari per libbra alla fine del 2022 a 91 dollari al termine del 2023. Gli investitori stanno iniziando a percepire l’opportunità, come dimostra il forte aumento delle masse di U3O8”.

La scorsa settimana lo Sprott Uranium Miners UCITS ETF, insieme al Future of Defence UCITS ETF
(Ticker: NATO) e all’European Green Deal UCITS ETF (Ticker: EUGD) sono stati quotati anche su SIX Swiss Exchange.