Franklin Templeton: commento in vista della riunione BCE

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Si prevede che questa settimana la Banca Centrale Europea (BCE) abbassi i tassi di interesse. I recenti aumenti dei salari e dell’inflazione hanno tuttavia attenuato l’urgenza di segnalare successivi tagli dei tassi. I funzionari della BCE si sono dichiarati disposti a trascurare i recenti rialzi dei dati per valutare il trend generale. Si prevede tuttavia che la BCE adotti un approccio più dipendente dai dati durante la dichiarazione e la successiva sessione di domande e risposte.

Nel medio termine, le aspettative di mercato per i tassi della BCE nel 2025 sono eccessivamente ottimistiche. È possibile che queste aspettative vengano corrette al ribasso con l’attenuarsi dell’inflazione e la diminuzione dell’influenza della politica fiscale. È improbabile che le imminenti elezioni dell’Unione Europea abbiano un impatto significativo sui tassi di interesse, in particolare nelle regioni periferiche, rispetto alla traiettoria dell’inflazione. La questione della spesa centralizzata per la difesa potrebbe tuttavia riaccendere il dibattito sulla contrapposizione tra spese europee e spese nazionali. Questo avviene mentre l’estrema destra cerca di trasformare i suoi sostanziali vantaggi nei sondaggi in seggi parlamentari sia in Francia che in Germania.

Vediamo un’errata valutazione delle obbligazioni core ed in particolare in quelle periferiche spagnole, in quanto la solida posizione fiscale, l’allentamento del mercato del lavoro e la disinflazione contribuiscono al momentum positivo.

In definitiva, vediamo spazio per una dispersione tra la BCE e la Fed. Ci aspettiamo ulteriori tagli da parte della BCE e la possibilità di una certa debolezza dell’euro, ma al momento non prevediamo un crollo del dollaro.