Commento relativo alle elezioni francesi

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La Francia si ritrova con un parlamento diviso e nessun partito con la maggioranza assoluta all’interno dell’Assemblea francese, il che significa che sarà necessario formare coalizioni su politiche specifiche. A differenza dei periodi di coabitazione in cui c’era una chiara leadership in parlamento da parte di un partito di opposizione al presidente francese, questa assemblea divisa potrebbe portare all’apatia politica nel peggiore dei casi, o sicuramente a un lento processo decisionale politico.

Il mercato potrebbe inizialmente temere che una vittoria dell’estrema sinistra, che ha anche piani di espansione fiscale e iniziative politiche che aumenterebbero i costi salariali per le imprese, sarebbe negativa per l’economia francese. Vorremmo tuttavia sottolineare che il partito di estrema sinistra non ha ottenuto la maggioranza assoluta e quindi non ha il controllo del parlamento, e di conseguenza avrà difficoltà a trovare sostegno per politiche eccessivamente aggressive. A nostro avviso, quindi, è improbabile che la Francia si discosti in modo significativo dalle politiche attuali o che si lanci in un’espansione fiscale non ortodossa. Riteniamo invece che la Francia continuerà ad aderire al programma fiscale di riduzione del disavanzo stabilito dall’UE.

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Di conseguenza, la nostra conclusione rimane che il sell-off delle azioni francesi in vista delle elezioni potrebbe essere eccessivo, soprattutto in considerazione del fatto che un’ampia percentuale dell’indice francese genera ricavi e profitti al di fuori della Francia (stimiamo >80%). Ci aspettiamo che gli spread francesi tornino a ridursi gradualmente, nel momento in cui si chiarisca il contesto di mercato e venga nominato un Primo Ministro (il che potrebbe richiedere alcune settimane, fino a quando non verrà raggiunto un accordo tra i partiti).

In ogni caso, lo spettro delle elezioni presidenziali francesi del 2027 si avvicina diventando sempre più incisivo e rappresenta il rischio chiave su cui gli investitori dovrebbero concentrarsi, nel caso in cui la coalizione centrista francese non abbia un leader carismatico che subentri al presidente Macron, che giungerà alla fine del suo secondo e ultimo mandato come presidente.

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