J. SAFRA SARASIN: Colombia, sfide fiscali destinate a restare

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La Colombia ha recentemente attraversato un periodo difficile. Il PIL è cresciuto dello 0,7% nel 1° trimestre, meglio di quanto previsto dal mercato ma ancora molto debole. La Colombia è stata colpita dagli effetti di El Nino, che ha provocato carenze di energia e di acqua. Gli scarsi investimenti, dovuti sia agli alti tassi di interesse che all’incertezza politica, hanno portato a importazioni molto deboli. Da inizio anno, le importazioni totali sono scese del 12% anno su anno. La contrazione delle importazioni, a sua volta, ha avuto un impatto sulla riscossione delle imposte. Rispetto al primo trimestre del 2023, il bilancio dell’amministrazione centrale colombiana è più debole di 7.000 miliardi di pesos. La riscossione delle imposte di aprile è diminuita del 41%, il che suggerisce che il deficit di bilancio è ancora più consistente. Oltre al deficit dovuto alla debolezza dell’economia, il governo è stato colpito anche dalla decisione della Corte costituzionale del mese scorso. La corte ha confermato la decisione per cui, a partire dal novembre 2023, le compagnie petrolifere e minerarie potranno dedurre le royalties dalle tasse.

Di recente, il governo ha annunciato un taglio delle spese di 20.000 miliardi di pesos. A nostro avviso, il taglio è necessario per garantire la fiducia degli investitori. Data la rigidità del bilancio, la maggior parte dei tagli riguarderà la categoria delle spese in conto capitale.

La spesa a medio termine probabilmente aumenterà

Vediamo diverse sfide alla traiettoria fiscale di medio termine. In primo luogo, vi è una chiara tendenza all’aumento della pressione sulla spesa per affrontare le disuguaglianze di reddito e di ricchezza. Un buon esempio è la riforma delle pensioni, approvata dal Senato e che dovrebbe essere presto approvata dalla Camera bassa. La riforma, nella sua ultima versione, comporta un costo fiscale dello 0,2% del PIL per il pilastro semi-contributivo, secondo il CARF, l’ente autonomo per le regole fiscali. Mentre la proposta di riforma sanitaria è stata finora respinta, il governo ha recentemente assunto il controllo dei due maggiori assicuratori sanitari che, secondo quanto riferito, avevano difficoltà finanziarie e a livello di servizi. Non è chiaro quale sarà il costo fiscale di questa azione.

La debolezza degli investimenti rappresenta un’altra sfida alla crescita a medio termine e alla sostenibilità fiscale. La formazione lorda di capitale fisso nel 2023 è scesa al 17% del PIL, il livello più basso dal 2005. La colpa è in parte dell’incertezza a livello politico e normativo, ma anche del sottoutilizzo della spesa pubblica in conto capitale. Con lo stop a nuove licenze di esplorazione (che ha caratterizzato la politica di Petro), gli investimenti diretti esteri probabilmente rallenteranno rispetto ai 17 miliardi di dollari dell’anno scorso, di cui il settore petrolifero, del gas e dell’estrazione del carbone ha rappresentato il 35%. L’espansione degli investimenti in energia green è stata lenta a causa dei ritardi burocratici e normativi e della resistenza delle comunità locali.

L’allentamento monetario deve accelerare il passo

Gli elevati tassi di interesse hanno frenato anche gli investimenti interni. Quest’anno la crescita del credito è stata prossima allo zero. Con un tasso di interesse nominale dell’11,75% e un’aspettativa di inflazione a 12 mesi del 4,6%, il tasso di interesse reale ex ante in Colombia è attualmente il più alto tra i principali Paesi dell’America Latina. L’elevato carry reale ha mantenuto il peso colombiano molto più stabile rispetto alla maggior parte delle valute dei mercati emergentiquest’anno. La banca centrale è stata cauta sul ritmo di allentamento monetario. Quando vi sarà maggiore fiducia nel fatto che la situazione fiscale è sotto controllo e l’inflazione rallenterà ulteriormente rispetto all’attuale 7,2%, la banca centrale probabilmente aumenterà il ritmo dell’allentamento monetario.

La stabilizzazione del debito pubblico si basa su un ulteriore consolidamento fiscale nel 2025-26

Finora il ramo legislativo della Colombia ha fornito un buon insieme di controlli e contrappesi, ma Petro ha ancora due anni per portare avanti il suo programma di riforme. Una riforma che è stata presentata alla fine dell’anno scorso è una riforma fiscale volta a ridurre l’aliquota dell’imposta sulle società e aumentare le imposte sul reddito per i redditi più alti. A seconda dell’attuazione, potrebbe non essere facile mantenere la riforma neutrale dal punto di vista delle entrate. Il debito pubblico colombiano potrebbe stabilizzarsi al 55% grazie agli sforzi di consolidamento fiscale (circa 0,5 punti percentuali di PIL all’anno) nei prossimi due anni. La crescita del PIL non dovrebbe tornare al suo potenziale di circa il 3% fino al 2026. È probabile che nei prossimi due anni il Paese si troverà a dover affrontare sfide fiscali per consolidare le finanze pubbliche in un contesto di bassa crescita.