GAM Investments – La Musa dei Mercati

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A meno di due settimane dalle elezioni presidenziali americane, l’incertezza sul risultato sta influenzando i mercati, con gli operatori attenti a captare ogni segnale utile per rivedere le proprie strategie. In questo contesto emergono alcune anomalie interessanti.

Le tensioni geopolitiche, sempre sullo sfondo e a tratti in intensificazione, continuano ad influenzare gli asset finanziari, insieme alle politiche monetarie delle Banche Centrali e alle notizie macroeconomiche. La volatilità è tornata a crescere sul mercato obbligazionario, mentre l’azionario, contro ogni aspettativa, ha al momento oscillazioni più contenute.

Nonostante i recenti record degli indici americani e l’imminente appuntamento elettorale suggerissero una correzione, le prese di profitto non si sono ancora concretizzate.  Le valutazioni sono elevate sia in termini assoluti che relativi. Dal 1990 a oggi, l’azionario americano non è mai stato così caro rispetto al resto del mondo. A sostenere i corsi è la solidità dell’economia statunitense, con consumi robusti alimentati da salari in crescita e da un mercato del lavoro vivace. Questo quadro sta riducendo le aspettative di tagli drastici dei tassi da parte della Fed, con l’inflazione sotto controllo e la recessione evitata. Il soft landing rimane dunque lo scenario più probabile. Il calo del mercato obbligazionario americano sembra una correzione fisiologica dopo un periodo di eccesso di ottimismo.

Tuttavia, desta sorpresa la forte correlazione con la Zona Euro, dove l’attività economica è più fragile del previsto, con consumi e investimenti ancora deboli. Riteniamo che questa tendenza possa ridursi, aprendo spazio a una potenziale sovraperformance delle obbligazioni europee.

In Cina, gli indici azionari rimangono scollegati dal contesto globale, ancora influenzati dal settore immobiliare. Sebbene la correlazione tra l’indice CSI 300 e il Real Estate si stia indebolendo, rimane comunque significativa. L’attenzione è concentrata sui progressi concreti dei governi locali sull’acquisto di case invendute. Gli interventi della Banca Centrale e del governo cinese a sostegno del settore e dei mercati finanziari hanno dato slancio ai listini. Molti investitori restano però cauti e mantengono il sottopeso sulla Cina, riflettendo lo scetticismo sulla ripresa economica del Paese. Ulteriori notizie positive potrebbero, tuttavia, attirare nuovi flussi di capitale rafforzando il trend in atto.

Infine l’oro ha segnato nuovi record storici, sostenuto da acquisti massicci delle banche centrali e degli investitori, incurante del rafforzamento del dollaro e del rialzo dei tassi di interesse. I metalli preziosi, con la loro funzione di bene rifugio, rimangono un pilastro strategico per la protezione dei portafogli, anche se potrebbero verificarsi fasi correttive per fare rientrare gli eccessi recenti.