Asia, prospettive di crescita per il settore retail

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In Cina, la banca centrale (PBOC) ha annunciato tagli dei tassi d’interesse di riferimento e dei costi dei mutui (sia nuovi che esistenti), oltre a misure di supporto al mercato azionario. Le autorità hanno inoltre presentato piani di ricapitalizzazione delle sei maggiori banche commerciali cinesi, per la prima volta da oltre un decennio. Dalla riunione del Politburo, presieduta dal Presidente Xi, è emerso un esplicito invito a ulteriori stimoli. Inoltre, la leadership cinese ha per la prima volta richiesto misure volte ad arrestare la flessione del mercato immobiliare e ripristinare la stabilità. Sulla scia di questi annunci, i mercati cinesi hanno segnato un rally notevole.

Fast Retailing ha riportato una crescita degli utili (ante imposte) del 20%, accompagnata dalla continua espansione della quota di mercato nei Paesi occidentali grazie all’apertura di negozi di riferimento, al branding online, all’innovazione dei prodotti e alla qualità.

Gli ultimi annunci della leadership cinese sono considerabili simili alla celebre dichiarazione di Draghi “whatever it takes”? È ancora presto per giudicare e nei prossimi mesi emergeranno probabilmente numerosi dettagli su questo piano di stimoli. Tuttavia, una cosa è certa: il tono è cambiato. Invece delle misure frammentarie degli ultimi trimestri, le autorità cinesi hanno scelto di annunciare una serie di stimoli monetari e fiscali nella stessa settimana. I maggiori leader, tra cui il Presidente Xi stesso, hanno richiesto misure volte ad arrestare la flessione del mercato immobiliare e rafforzare i consumi interni.  Una delle principali problematiche cinesi è stata quella della fiducia. I consumatori cinesi, che presentano uno dei tassi di risparmio più alti al mondo, sono diventati comprensibilmente prudenti a fronte della perdita di valore degli asset core (immobiliari) del Paese. Le ultime misure saranno sufficienti a ripristinare la fiducia dei consumatori e determinare un aumento della spesa? Il tempo ce lo dirà, ma confermiamo un cauto ottimismo.

Per il resto, il ciclo di tagli dei tassi in atto negli Stati Uniti dovrebbe teoricamente risultare favorevole per la regione ASEAN. Quanto al Giappone, crediamo che il nuovo leader del Paese dovrebbe favorire ulteriormente una normalizzazione dello yen, consentendo un riequilibrio con un alleggerimento dei settori “value” favoriti dallo yen debole, come l’automobilistico e le materie prime, su cui per parecchi mesi si sono riversati in misura sproporzionata i nuovi capitali esteri. Il mercato ha inizialmente reagito scontando interamente il programma fiscale sostenuto in campagna elettorale dal neoletto Primo Ministro Shigeru Ishiba che, come già osservato con l’amministrazione precedente, potrebbe rivelarsi nient’altro che parole. La difesa e la crescita sembrano essere le altre chiare priorità di Shigeru Ishiba.