4 temi da seguire nel 2025 per posizionarsi sui mercati obbligazionari

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I mercati azionari sperano che la Federal Reserve proceda con un taglio dei tassi d’interesse, preferibilmente di 25 punti base, alla riunione della prossima settimana, speranza che è supportata attualmente anche dalle probabilità di mercato.

Tuttavia, mentre i mercati azionari scambiano ai massimi storici o quasi, gli investitori nel reddito fisso quotato sembrano più cauti, preparandosi a un contesto di tassi d’interesse più elevati più a lungo, dato che prosegue il rialzo dei rendimenti obbligazionari che ha fatto seguito alla prima riduzione dei tassi da parte della Fed a settembre.

L’inattesa resistenza dell’economia che ha fatto seguito a quel primo taglio rende difficile prevedere la direzione e il ritmo che seguirà la politica monetaria. I dati di novembre sulle buste paga non agricole USA, superiori al consenso, pubblicati la scorsa settimana, hanno dimostrato ancora una volta la forza del mercato del lavoro. La creazione di posti di lavoro è infatti cresciuta dai livelli deboli di ottobre, mese segnato da uragani e scioperi dei lavoratori. Nel frattempo, la crescita dei salari è rimasta stabile a +4,0% su base annua.

Nel complesso, riteniamo che gli investitori non si debbano preoccupare troppo di un cambio di direzione da parte della Fed a dicembre. Inoltre, l’attuale livello del tasso reale dei fed funds non rappresenta un’eccezione rispetto ai livelli storici. Questa stagione di investimenti offre quindi valide opportunità che possono contrastare i potenziali ostacoli di un contesto di tassi più alti più a lungo.

L’economia statunitense si sta avvicinando al 2025 potendo contare su basi solide, una crescita del PIL superiore alle aspettative e un mercato del lavoro che rimane resistente. Prevediamo che la Fed continuerà il suo ciclo di allentamento, ma a un ritmo più lento di quanto previsto dai mercati. Un calo più lieve e prolungato dei tassi d’interesse implica che gli investimenti nel reddito fisso potrebbero non beneficiare molto dell’apprezzamento del capitale nel breve termine. In questo contesto, il nostro posizionamento sul reddito fisso per il prossimo anno si concentra su quattro temi.

I rendimenti attuali sono vicini ai livelli più alti degli ultimi 15 anni. L’aumento dei tassi di base ha aumentato in modo significativo il potenziale di reddito, con rendimenti di circa il 6% o più per i settori investment grade plus come i titoli privilegiati e gli asset cartolarizzati, compresi i titoli garantiti da asset (ABS) e i titoli garantiti da ipoteca commerciale (CMBS).

I tassi a breve e a lungo termine saranno più alti più a lungo. Ciò rende l’esposizione a strumenti con una duration più breve e a tasso variabile come i prestiti senior – che attualmente rendono l’8,5% – una scelta interessante, soprattutto in considerazione dei loro solidi fondamentali creditizi. Come i prestiti senior, anche gli ABS hanno una duration relativamente bassa, oltre a offrire rendimenti interessanti. Meritano di essere presi in considerazione anche i titoli garantiti da asset non tradizionali, che offrono uno spread di rendimento compreso tra 75 e 125 punti base rispetto alle obbligazioni corporate a breve scadenza.

Bilanciare il rischio di duration con il rischio di credito. All’interno delle categorie investment grade, siamo meno positivi sui titoli corporate, la cui duration è molto più lunga rispetto ad altri settori del reddito fisso. Al contrario, i titoli privilegiati offrono quasi l’1,5% di rendimento per anno di duration. I titoli privilegiati sembrano inoltre ben posizionati per il 2025, in quanto la potenziale deregolamentazione e la prevista ripresa delle attività di M&A potrebbero essere favorevoli per le banche, il principale emittente di titoli privilegiati.

Nello spazio con rating inferiore all’investment grade, privilegiamo un approccio che guardi a una migliore qualità. Nell’ambito dei prestiti senior, riteniamo particolarmente interessante l’esposizione alle emissioni con rating BB e B. I prestiti con rating BB, ad esempio, hanno un buon indice di copertura interessi di 4,X, secondo Bloomberg.