Corea del Sud, cosa è successo e quali prospettive sui mercati?
L’annuncio della legge marziale
Ieri il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato la legge marziale per la prima volta negli ultimi 50 anni (ultima volta nel 1979 dopo l’assassinio del dittatore Park Chung Lee), giustificandola con la necessità di proteggere il paese da presunte attività contro lo Stato dell’opposizione, accusata di simpatizzare con la Corea del Nord e di ostacolare il regolare funzionamento del governo (senza aver mai presentato delle prove per argomentare tale tesi).
Crediamo che la scelta della legge marziale sia arrivata dopo un lungo periodo di frustrazione per il governo di Yoon, bloccato dalla forte opposizione del Partito Democratico che in aprile ha vinto nettamente le elezioni politiche conquistando 170 dei 300 seggi dell’Assemblea Nazionale. Il crollo dei consensi sul Presidente dopo numerosi scandali di corruzione (il più celebre è il caso della borsa di Christian Dior da 2000 euro “accettata” dalla First Lady, Kim Keon Hee) ha portato Yoon con le spalle al muro a prendere questa azione “disperata” che ha suscitato immediate critiche sia dall’opposizione che da membri del partito di governo. Il leader del Partito Democratico, Lee Jae Myung, ha definito la dichiarazione “senza alcun motivo”, mentre Han Dong Hoon, leader del Partito del Potere Popolare, l’ha considerata “illegale e incostituzionale” e “un’azione totalmente sbagliata”.
La revoca della legge marziale
Dopo la decisione del Presidente, si è riunita d’emergenza l’Assemblea Nazionale che ha votato per chiedere la revoca della legge marziale (tutti i 190 membri presenti hanno votato a favore). Successivamente, il presidente Yoon ha annunciato che avrebbe revocato lo stato di emergenza e ordinato il ritiro dei militari schierati.
La dichiarazione e la successiva revoca della legge marziale hanno generato tensioni politiche e sociali nel paese, con proteste pubbliche e timori per la tenuta della democrazia.
Cosa succede oggi? La richiesta di impeachment
I partiti di opposizione hanno presentato ufficialmente una mozione di impeachment per il presidente Yoon Suk Yeol. Da quando viene depositata, la mozione deve essere votata entro 24-72 ore ( venerdì 6 o sabato 7 dicembre le date più probabili). Intanto il ministro della Difesa, Kim Yong Hyun, ha presentato le proprie dimissioni, scusandosi per aver causato confusione e paura nel paese.
La reazione dei mercati
C’è stata una reazione di breve sull’azionario e sulla valuta del paese, il won coreano, che si è indebolito sui mercati valutari. La coppia valutaria dollaro statunitense/won coreano aveva toccato un picco a 1443, massimo dall’ottobre 2022, appena dopo l’annuncio della legge marziale per poi tornare a 1415 dopo la decisione dell’Assemblea Nazionale. Non ci sono stati particolari movimenti per quanto concerne i titoli che hanno una forte esposizione nei confronti dei fornitori coreani (Samsung, SK Hynix e LG) come Nvidia, Apple, Microsoft e Google.
Le nostre valutazioni
I mercati preferiscono una rapida risoluzione dello stallo e il ritorno della stabilità politica, ma per ora, sembra che l’incertezza sulla leadership di Yoon possa trascinarsi per un po’ di tempo, almeno fino al voto sull’impeachment. Naturalmente, questo dipenderà dal fatto che ci sarà una pacifica attesa fino al voto, altrimenti nel caso peggiore ovvero un’ulteriore escalation, i mercati potrebbero essere colpiti da un forte sentimento negativo (scenario che tuttavia consideriamo molto poco probabile).
Quali prospettive sul won coreano?
Crediamo che i principali rischi siano passati, tuttavia, ci potrebbero essere ancora un po’ di tensioni in vista dell’esito del voto dell’impeachment del presidente Yoon. Da un punto di vista tecnico l’eventuale superamento della resistenza a 1420 potrebbe gettare le basi per un allungo a 1446, top di ottobre 2022. Segnali contrari giungeranno solamente con il cedimento del supporto a 1388.