Quale sarà l’impatto dei dazi di Trump sul dollaro e le altre valute
Con l’approcciarsi del 2025, è probabile che la performance del mercato valutario sarà guidata dalle discussioni attorno ai dazi statunitensi e dalla conseguente attuazione delle relative politiche. Finché i mercati non avranno maggiore chiarezza circa l’eventuale entità dei dazi, gli investitori continueranno a ricevere rendimenti ancora elevati dalla parte corta della curva dei rendimenti statunitensi, a beneficio del dollaro statunitense.
Le politiche doganali statunitensi del 2018 e del 2019 hanno pesato su quelle valute che presentano la maggiore esposizione commerciale agli Stati Uniti, sebbene l’entità dell’impatto negativo sia diminuita nel tempo. Per il 2025 possiamo aspettarci una reazione simile, con i dazi che inizialmente peseranno sullo yuan cinese, sul peso messicano, sul dollaro canadese e in misura minore sull’euro. La prospettiva di una politica fiscale statunitense più allentata implica che il dollaro statunitense non si indebolirà nel breve termine, nonostante il ciclo di riduzione dei tassi d’interesse da parte della Fed.
Le valute dei mercati emergenti dovrebbero registrare una performance mista. Lo yuan cinese mostrerà un profilo relativamente debole, in linea con il ciclo di tagli dei tassi attuato dalla banca centrale cinese e con la necessità di un ulteriore allentamento delle condizioni finanziare del Paese. Le valute a più alto rendimento come la lira turca, il real brasiliano e il peso messicano beneficeranno di solidi livelli di carry reale e nominale, una volta che vi sarà maggiore certezza circa le politiche doganali statunitensi a partire dalla fine del primo trimestre. A nostro avviso, il dollaro di Singapore dimostrerà una buona performance, poiché è improbabile che l’Autorità monetaria di Singapore ritocchi la banda di oscillazione del tasso di cambio nominale effettivo del dollaro di Singapore ($SNEER) nel breve termine.