Minacce tariffarie e allarme DeepSeek
Gli asset di rischio hanno avuto un inizio solido nel 2025 e hanno ampiamente resistito allo spavento di DeepSeek della scorsa settimana. Il 27 gennaio, l’applicazione cinese DeepSeek di chatbot AI ha superato ChatGPT come applicazione gratuita con il punteggio più alto nell’App Store iOS, spazzando via 600 miliardi di dollari dalla capitalizzazione di mercato di Nvidia in poche ore, in quanto gli investitori hanno iniziato a mettere in dubbio il livello degli investimenti nella tecnologia dell’intelligenza artificiale.
Prospettive macro – La Fed taglierà i tassi solo a un ritmo molto graduale
L’attività economica degli Stati Uniti rimane resiliente. L’attività manifatturiera è migliorata a gennaio, con aumenti dei nuovi ordini, della produzione e dell’occupazione, ma il settore dei servizi ha perso un po’ di slancio, come indicato dagli indici dei responsabili degli acquisti (PMI) più deboli. Il sentiment dei consumatori si è indebolito per la prima volta in sei mesi, a causa delle crescenti preoccupazioni sulla disoccupazione. I dati di dicembre sull’inflazione core hanno dato un po’ di sollievo ai mercati, ma l’inflazione di fondo rimane appiccicosa. Inoltre, le indagini dell’Università del Michigan e della Fed di New York rivelano che le aspettative di inflazione a lungo termine dei consumatori sono aumentate.
Gli indicatori macro europei sono migliorati, anche se da livelli bassi. Il PMI composito dell’area euro è tornato in territorio di crescita e il contesto economico dell’IFO ha registrato un moderato rimbalzo, aiutando l’euro a riprendersi temporaneamente. Ma l’area dell’euro non è ancora fuori pericolo e la sua valuta dovrebbe continuare a sperimentare momenti di debolezza. In questo contesto, prevediamo che la BCE taglierà il suo tasso politico all’1,75% entro la fine dell’anno. Allo stesso modo, la crescita della Svizzera rimane debole, rispecchiando la debolezza ciclica dell’area euro.
Questo dovrebbe indurre la Banca nazionale svizzera (BNS) a continuare il suo percorso di tagli dei tassi e noi manteniamo la nostra aspettativa che la Banca nazionale svizzera (BNS) effettuerà un ulteriore taglio del tasso di policy allo 0,25% a marzo. In questo contesto, il franco svizzero si è leggermente ammorbidito dall’inizio dell’anno.
In Giappone, la BoJ ha aumentato il tasso di policy dallo 0,25 allo 0,5% nella riunione di gennaio, in seguito al rimbalzo della crescita del Giappone nel quarto trimestre del 2024. A nostro avviso, l’economia giapponese dovrebbe continuare a registrare una crescita moderata nel 2025. Come l’anno scorso, ci aspettiamo che lo shunto quest’anno produca solidi aumenti salariali, che insieme alle misure governative di sostegno alle famiglie dovrebbero sostenere i consumi privati.
Le esportazioni dovrebbero riprendersi grazie alla ripresa del ciclo dei semiconduttori. Nel complesso, ciò suggerisce che l’inflazione giapponese rimarrà al di sopra dell’intervallo di riferimento della BoJ per la maggior parte dell’anno in corso e sostiene la necessità di ulteriori rialzi dei tassi nel 2025. La Cina sta mostrando alcuni segnali di stabilizzazione, in quanto la domanda da parte di altri Paesi emergenti rimane forte e il governo fornisce maggiori stimoli fiscali. Per ora, i sussidi commerciali per i veicoli elettrici e gli elettrodomestici aiutano a stimolare i consumi. Il principale rischio negativo per la crescita cinese rimane quello delle tariffe statunitensi.
Obbligazioni – L’attenuazione dei timori sull’inflazione spinge i rendimenti al ribasso
I dati economici migliori del previsto e l’accumulo di premi per il rischio che riflettono le preoccupazioni per l’inflazione e il deficit hanno portato i rendimenti obbligazionari degli Stati Uniti ad aumentare significativamente nella prima metà di gennaio. Anche i rendimenti reali a lungo termine sono aumentati, inasprendo le condizioni finanziarie negli Stati Uniti anche senza una significativa debolezza degli asset di rischio. Nella seconda metà di gennaio, le obbligazioni si sono riprese grazie ai numeri del CPI leggermente inferiori alle attese, annullando l’aumento dei rendimenti registrato nelle prime due settimane di quest’anno. Manteniamo la nostra aspettativa che i rendimenti a lungo termine dovrebbero scendere, ma solo a un ritmo molto graduale. Rimaniamo neutrali sul credito. Dato che gli spread del credito sono vicini o ai minimi di lungo termine, le valutazioni non sembrano abbastanza convincenti da giustificare un sovrappeso.
Azioni – Rotazione verso azioni europee e difensive
Le azioni globali hanno registrato un forte inizio del nuovo anno 2025, trascurando l’elevata incertezza politica ed economica. In linea di massima, le azioni hanno registrato una rotazione importante dagli Stati Uniti verso le azioni europee e difensive. Ciò è stato rafforzato anche dallo spavento di DeepSeek della scorsa settimana. La stagione degli utili del quarto trimestre ha preso il via con risultati abbastanza forti per il settore bancario e risultati misti nel settore tecnologico. Riteniamo che i settori principalmente focalizzati sul mercato interno, come i finanziari e la vendita al dettaglio, dovrebbero continuare a fare bene. Il dollaro forte nel quarto trimestre 2024 probabilmente si rivelerà un vento contrario per i settori esposti a livello globale, ma ci aspettiamo comunque una crescita degli EPS per il mercato nel suo complesso tra il 12 e il 15%, in linea con i dati del secondo trimestre e del terzo trimestre 2024.
Per il futuro, manteniamo la nostra preferenza per i titoli difensivi, dato che sembrano avere prezzi più interessanti rispetto ai ciclici. A nostro avviso, i titoli azionari dell’area dell’euro rimangono interessanti, grazie alle valutazioni relativamente convenienti. Inoltre, una potenziale riforma del freno al debito tedesco dopo le elezioni di febbraio e un potenziale accordo di pace con l’Ucraina costituiscono rischi al rialzo, mentre i dazi statunitensi potrebbero pesare sulle azioni europee.
Asset Allocation – Le azioni sono ancora preferite
La nostra asset allocation ha retto bene a gennaio, data la nostra leggera sovraponderazione nelle azioni e la leggera sottoponderazione nelle obbligazioni, che riflette le nostre prospettive fondamentalmente positive per la crescita economica e degli utili. Nei nostri mandati in Svizzera, abbiamo ridotto ulteriormente l’allocazione obbligazionaria e aumentato l’allocazione azionaria in seguito al forte rally delle obbligazioni svizzere nel 2024.
Nelle azioni, manteniamo un posizionamento ampiamente neutrale in termini di settori e regioni, con un’attenzione particolare alla qualità delle aziende. Preferiamo le azioni dei mercati sviluppati a quelle dei mercati emergenti. Nel reddito fisso, preferiamo le obbligazioni High Yield a quelle Investment Grade e dei mercati emergenti.