Commento GAM: Contenere e governare l’incertezza sui mercati finanziari
Lo spirito del nostro tempo, per dirla con Hegel, è quello dell’incertezza. Il termine ricorre nelle dichiarazioni dei banchieri centrali, pervade la politica globale, i mercati finanziari, le stesse esistenze delle persone. La Federal Reserve per la terza riunione consecutiva non ha toccato i tassi e la ragione l’ha spiegata Powell senza giri di parole, “c’è molta incertezza sull’entità, la portata, la tempistica e la persistenza delle tariffe”.
Per i membri del FOMC, il Comitato che governa i tassi, “i rischi di un aumento della disoccupazione e dell’inflazione sono aumentati”, la moratoria di tre mesi sulle tariffe non elimina le preoccupazioni che i dazi possano favorire la ricomparsa dell’inflazione e l’indebolimento del mercato del lavoro. Nella conferenza stampa Powell ha ricordato che l’economia americana è in buone condizioni, ma a breve la Federal Reserve potrebbe essere sollecitata a fare i conti con l’occupazione e con la stabilità dei prezzi.
L’incertezza circonfonde anche l’accordo “non accordo” tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che non ha rinsaldato la “special relationship” acclamata ai tempi della Brexit. Il futuro prossimo dell’economia britannica resta periclitante, parola del governatore Andrew Bailey che ha tagliato i tassi di un quarto di punto perché “la situazione tariffaria e commerciale ha aumentato l’incertezza … c’è più incertezza adesso che in passato”.
La confusione si estende, naturalmente, ai mercati finanziari e agli investitori. L’annuncio delle tariffe ha cancellato l’entusiasmo che aveva accompagnato l’insediamento di Trump, i successivi aggiustamenti, in ultimo l’attenuazione delle tariffe con la Cina, hanno riportato gli indici della borsa americana ai livelli precedenti il 2 aprile benché ancora sotto i massimi di febbraio.
Il mercato torna a prezzare la “Trump put”, dopotutto il presidente è tornato sui propri passi dopo la pesante reazione negativa del mercato e per lo stesso motivo ha ammorbidito le intenzioni sul possibile licenziamento di Powell (pur non cambiando l’ostilità nei suoi riguardi).
Dopo l’inconsueto strappo dell’import nel primo trimestre, la domanda nei prossimi mesi potrà essere più debole, l’equilibrio degli indici azionari resta precario e gli investitori si trovano al bivio di Ercole, credere nella Trump put e scommettere che tutto si risolverà per il meglio, oppure prepararsi al peggio.
In marzo si è verificato un severo taglio dell’esposizione agli asset americani, la vendita di azioni e obbligazioni americane cambia radicalmente le tradizionali allocazioni dei portafogli, il dollaro si indebolisce e l’euro specularmente si rafforza. La riallocazione degli asset americani conferma la regola aurea della diversificazione ma non si sottovaluti la flessibilità dell’economia americana. Gli utili del primo trimestre delle società quotate nello S&P 500 sono stati per quasi l’80% superiori alle attese, leggermente sopra la media dei cinque anni. Anche le società del settore tecnologico hanno riportato risultati aggregati in crescita, sia degli utili che dei ricavi, in testa le Magnifiche Sette che da sole costituiscono quasi la metà della crescita degli utili del settore.
Se la bottom line dei dazi sembra collocarsi sul valore del 10%, la bottom line dell’investitore è che il suo obiettivo non è l’azzeramento dell’incertezza, operazione impossibile, ma contenerla e governarla attraverso diversificazione, monitoraggio continuo e pianificazione. L’investitore deve accettare il ruolo della probabilità, concentrare le energie non sulle previsioni ma sulla gestione delle fonti di rischio.
L’investitore razionale si affranca dallo “spirito del tempo”, e agisce in modo apparentemente contrario, perché conosce le dinamiche profonde dei mercati. Se l’idea di libertà non è in nessun caso “fare ciò che si vuole” ma “volere ciò che è giusto”, la libertà dell’investitore non è nel seguire l’istinto (che lo porterebbe a vendere nel panico e acquistare nell’euforia) ma nell’agire con razionalità, secondo un piano consapevole e coerente.