Nel 2024 nuovo record export distretti agroalimentari italiani. A quota 28 miliardi di euro (+7,1%),
A fine 2024, l’export dei distretti agroalimentari italiani ha segnato un nuovo record, con
oltre 28 miliardi di euro di vendite sui mercati esteri e una crescita del 7,1% rispetto al 2023 (1,9 miliardi in più).
È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 dicembre 2024, curato dal Research
Department di Intesa Sanpaolo. L’andamento, è in linea con il totale del settore agro-alimentare italiano, di cui i distretti
rappresentano il 42,5% in termini di valori esportati. Settore che Intesa Sanpaolo presidia attraverso la Direzione
Agribusiness, rete nazionale parte della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo guidata da Stefano
Barrese, e partner strategico per le aziende del comparto che attualmente supporta ben 172 filiere agroalimentari
grazie al Programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo coinvolgendo oltre 8.200 fornitori strategici delle aziende
capofila, 21.500 dipendenti con un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro.
Il bilancio complessivo dell’export agroalimentare del 2024, prima dell’introduzione dei dazi da parte
dell’amministrazione Trump (varati ad aprile 2025 e poi parzialmente sospesi), vede protagonista la filiera dell’olio
(+40,9% a prezzi correnti) con il distretto dell’Olio toscano che avanza di 419 milioni (+43,5%), in particolare con
verso gli Stati Uniti (+43,5%) verso cui indirizza oltre il 40% del suo export. Anche il distretto dell’Olio umbro cresce
a due cifre (+26,5%), così come il comparto oleario dell’Olio e pasta del barese (+47,6%). La filiera complessivamente
risulta molto esposta verso il mercato USA, con un peso sull’export complessivo di circa un terzo (32,7%, vs. una
media del 12,9% per i distretti agroalimentari).
Seconda per contributo alla crescita è la filiera della pasta e dolci, con un progresso del 7,8% nel 2024, in un contesto
di raffreddamento dei prezzi alla produzione sui mercati esteri. Il distretto più importante in termini di valori esportati,
quello dei Dolci di Alba e Cuneo, ha realizzato ben 304 milioni in più rispetto al 2023 (+16,5%). Andamento positivo
anche per i Dolci e pasta veronesi (+12,6%).
I distretti vitivinicoli superano i 6,7 miliardi nel 2024 (+4%). Il distretto principale, quello dei Vini di Langhe, Roero
e Monferrato, arretra leggermente (-1,7%); molto positiva invece la dinamica per i Vini del Veronese (+9,2%), per i
Vini dei colli fiorentini e senesi (+9,8%), e per il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+7,3%). Nel complesso,
la filiera vitivinicola esporta verso il mercato americano quasi un quarto del suo export complessivo (23%), con punte
del 43% per i Vini e distillati di Trento, del 38% per i Vini dei colli fiorentini e senesi e del 27% per il Prosecco di
Conegliano-Valdobbiadene.
Bene la filiera agricola, con oltre 4,1 miliardi di export (+4,7%), ma con risultati molto eterogenei tra i distretti. Il
maggior contributo viene dal distretto dell’Ortofrutta romagnola che si porta nel 2024 a quota 689 milioni di euro, il
14,9% in più rispetto al 2023. Molto positivo anche l’andamento del distretto delle Mele dell’Alto Adige, che realizza
un balzo del 18,9%. Continua la contrazione sui mercati esteri per la Nocciola e frutta piemontese (-15,2%).
Anche la filiera delle conserve contribuisce positivamente alla dinamica dell’export dei distretti agroalimentari, con un
+3,5% nel 2024. Stabili le Conserve di Nocera, primo distretto per export nella filiera.
In accelerazione nell’ultimo trimestre del 2024 la filiera delle carni e salumi che chiude il 2024 con un incremento del
5,3%. Si distinguono le Carni di Verona (+6,3%) e i Salumi del modenese (+5,2%), incremento a due cifre per Salumi
dell’Alto Adige (+13,9%).
La filiera del lattiero-caseario avanza del 6,1% (146 milioni di euro in più), di cui quasi 111 realizzati dal Lattiero-
caseario parmense (+31%), che esporta verso gli USA il 25% dei suoi flussi di vendite all’estero. Il distretto del
Lattiero-caseario sardo (+1,4% nel 2024) è quello maggiormente esporto sul mercato americano, con il 72% del totale.
Avanza la filiera del caffè (+9,5% nel 2024), con ottimi andamenti per tutti e tre i distretti che la compongono: Caffè,
confetterie e cioccolato torinese (+7,1%), Caffè di Trieste (+15,5%) e Caffè e confetterie del napoletano (+10,7%).
La filiera del riso è l’unica che chiude in terreno leggermente negativo il 2024 (-1,7%). In calo dell’1,6% per il distretto
del Riso di Pavia e dell’1,7% per quello del Riso di Vercelli. Molto positiva, infine, la dinamica del distretto dell’Ittico
del Polesine e del Veneziano (+10,8%),
La Germania si conferma il primo partner commerciale nel 2024 (+6,9%); bene anche i flussi destinati alla Francia
(+4,8%), stabile il contributo del
