Preview BCE – La fase di atterraggio
Crediamo che giovedì la Banca Centrale Europea (BCE) taglierà il tasso sui depositi di 25 punti base, dal 2,25% al 2%. Questa mossa rappresenta probabilmente l’ingresso della BCE nella fase finale del ciclo di tagli dei tassi, con il 2% considerato dalla maggior parte dei membri del Consiglio direttivo (CD) come il punto medio di un intervallo di politica monetaria neutrale per l’area euro.
Il mercato sta attualmente scontando un tasso terminale di circa l’1,7%, che a nostro avviso sembra ragionevole.
Secondo il verbale della riunione di aprile, i membri del Consiglio direttivo hanno espresso fiducia che la lotta contro lo shock inflazionistico sia quasi terminata. Tuttavia stanno emergendo nuove sfide: gli annunci sui dazi statunitensi potrebbero influire negativamente sul sentiment e sull’attività, intensificando i rischi per una crescita già debole. Nel frattempo, le pressioni sui costi sottostanti continuano a dissiparsi, con le pressioni salariali che si stanno attenuando un po’ più rapidamente del previsto. Inoltre, i prezzi più bassi dell’energia e una valuta più forte implicano un rischio al ribasso per la stabilità dei prezzi.
Nella prossima riunione riceveremo anche le nuove proiezioni dello staff dell’Eurosistema, che dovrebbero mostrare prospettive di crescita a breve termine più deboli per l’area euro, con rischi orientati al ribasso a causa delle tensioni commerciali, dell’incertezza geopolitica e del comportamento cauto dei consumatori. Nel complesso, tuttavia, prevediamo che le nuove proiezioni dello staff dell’Eurosistema indicheranno un quadro macroeconomico più debole nel 2025 e nel 2026, con il 2027 sostanzialmente invariato e l’inflazione intorno all’obiettivo.
Guardando oltre giugno, riteniamo che le discussioni del Consiglio direttivo si concentreranno probabilmente sull’ appropriato orientamento della politica monetaria per il futuro e, in particolare, sulla necessità di adottare un orientamento decisamente accomodante per evitare che l’inflazione scenda al di sotto dell’obiettivo di stabilità dei prezzi nel medio termine.
L’attuale contesto lascia poco spazio per indicazioni prospettiche. Ci aspettiamo che il Consiglio direttivo mantenga un orientamento reattivo piuttosto che proattivo e continui a ribadire che saranno i dati a determinare la linea d’azione da seguire nelle riunioni future.