Debito asiatico contro la volatilità

Joep Huntjens -

L’Asia è una regione più stabile di altre per via di una combinazione di fattori. Innanzitutto, ha la media più alta nei rating fra i Mercati Emergenti.

In secondo luogo, alcuni dei paesi del continente, come Singapore, Hong Kong e la Corea del Sud sono altamente sviluppati. Infine, l’Asia è soggetta ad una minore instabilità politica rispetto ad altre regioni. Tutti questi fattori le permettono di rendere i migliori ritorni corretti per il rischio, come misurato dallo Sharpe ratio negli ultimi cinque anni.

Un’altra ragione dietro alla solidità del debito asiatico è la duration relativamente corta. Le società asiatiche hanno i tassi d’interesse con la duration più breve fra i Mercati Emergenti e anche rispetto al credito statunitense, cosa che rende l’asset class meno sensibile ai cambiamenti nei tassi d’interesse degli Stati Uniti. Con la Federal Reserve che sta percorrendo il suo percorso di normalizzazione dei tassi, i prodotti a spread come il credito asiatico, che hanno una minore sensibilità, possono dimostrarsi più resistenti, nei prossimi mesi.

Gli investitori globali tendono ad includere il debito asiatico nella più ampia asset class del debito dei Mercati Emergenti. Ma questo approccio ignora importanti differenze e opportunità di generare alpha all’interno degli stessi Mercati Emergenti. Innanzitutto, l’esposizione al debito asiatico può aiutare a cogliere i vantaggi dei Mercati Emergenti limitando la volatilità. Gli investitori che cercano di diversificare rispetto ai portafogli di obbligazioni globale – dove l’esposizione all’Asia è bassa – potrebbero anche beneficiare di un’allocazione nel credito asiatico. L’Asia in via di sviluppo è il motore del mondo, considerato che contribuisce per il 60% alla crescita globale.

Nonostante si siano avuti ritorni simili con il debito dell’Est Europa, del Medio Oriente, dell’Africa (CEEMEA) e dell’America Latina fra l’inizio del 2014 e il mese scorso (21%, in dollari), le società asiatiche sono riuscite a evitare le rotazioni incontrollate che si sono verificate in queste altre regioni. Ad esempio, l’America Latina ha visto un crollo verticale nella seconda metà del 2015 nel mezzo degli scandali legati alla corruzione che hanno interessato Petrobras, la società petrolifera di proprietà dello stato brasiliano, e in contemporanea a un deciso calo dei prezzi delle materie prime; l’area CEEMEA è anche rimasta indietro nel 2014, quando le sanzioni contro la Russia causarono un crollo del rublo dando il via alla crisi finanziaria del paese.


Joep Huntjens – Head of Asian Fixed Income – NN Investment Partner