Ape volontario, via libera all’Inps per accogliere le richieste

Walter Quattrocchi -

Il lavoratore interessato deve attendere che l’Inps metta on line il portale dedicato per fare domanda

L’iter burocratico per dare il via all’Ape volontario e aziendale entra nella fase finale: il ministro dell’Economia ha firmato gli accordi quadro tra i ministeri, Abi e Ania di modo che l’Inps potrà adottare la relativa circolare, verosimilmente entro febbraio, e successivamente il lavoratore potrà inoltrare la richiesta di anticipo pensionistico.

I lavoratori con almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi e che maturano il requisito anagrafico per il pensionamento di vecchiaia ( 66 anni e 7 mesi) entro 3 anni e 7 mesi, potranno a breve chiedere in anticipo la rendita pensionistica in assenza o in presenza di un rapporto di lavoro ( l’Ape volontario a differenza dell’Ape sociale non è incompatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa).

L’Ape volontario è un anticipo finanziario a garanzia pensionistica che consente di ricevere un assegno mensile, alternativo o complementare allo stipendio, prima della pensione facendo ricorso al sistema bancario ed assicurativo.

L’anticipo pensionistico ottenuto viene restituito in 260 rate in un periodo massimo di 20 anni mediante una trattenuta ( un taglio fino al 20% ) che viene effettuata dall’Inps all’atto del pagamento di ciascun rateo pensionistico, inclusa la tredicesima.

Completata la restituzione la pensione sarà corrisposta per intero, senza ulteriori riduzioni per l’Ape. È comunque prevista la possibilità di estinzione anticipata del prestito.

A fronte degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio di premorienza è riconosciuto un credito di imposta annua nella misura massima del 50% dell’importo pari a un ventesimo degli interessi e dei premi assicurativi complessivamente pattuiti nei relativi contratti. 

Tale credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi.

In caso di morte prematura del lavoratore i superstiti non subiranno alcuna penalità sulla pensione indiretta dato che sarà l’assicurazione a pagare l’intermediario delle somme residue del prestito contratto.

Il prezzo ( Taeg ) del finanziamento assicurato, rimborsabile fino a venti anni, per anticipare il pensionamento, verrà fissato nei primi giorni di febbraio e dovrebbe essere compreso tra il 3,2 e il 3,3% al netto dello sconto fiscale.

Il costo complessivo comprenderà anche la copertura assicurativa obbligatoria per il rischio premorienza, con garanzia in ultima istanza dello Stato.

Portale Inps

L’Inps metterà a disposizione degli interessati entro la fine di febbraio un portale dedicato per inoltrare la domanda per l’Ape volontario, chiedere la certificazione del diritto, l’ammontare del prestito e della rata da restituire, indicare la banca che eroga il prestito e l’assicurazione al quale richiedere la copertura del rischio di premorienza.

Tempi di risposta da parte dell’Inps per la certificazione del diritto all’Ape: entro un paio di mesi .

Gli istituti di credito devono rispondere se concedere o meno il prestito al lavoratore, invece, entro 15/20 giorni.

In caso di concessione del prestito, dal momento in cui il contratto è reso disponibile online al richiedente decorrono i termini di 14 giorni per esercitare il diritto di recesso.

In caso di recesso la domanda di pensione decade ed è priva di effetti.

Il primo pagamento giungerà al lavoratore due mesi dopo.

Il soggetto che ad esempio facesse domanda per l’anticipo pensionistico volontario entro il 30 febbraio avrebbe risposta entro il 20 marzo e il finanziamento mensile a decorrere da primo maggio, comprensivo delle mensilità arretrate.
Per richiedere le mensilità con decorrenza retroattiva dal primo maggio 2017 il lavoratore dovrà inoltrare domanda per l’Ape volontario entro il 18 aprile prossimo, sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto del consiglio dei ministri ( 18 ottobre 2017).

Ape aziendale

La norma prevede una possibilità di intervento del datore di lavoro del settore privato, degli enti bilaterali o dei Fondi di solidarietà, con il consenso del lavoratore, per ridurre la percentuale di incidenza della rata di ammortamento sulla futura pensione.
Il datore di lavoro, l’ente bilaterale o il fondo di solidarietà possono, infatti, versare in un’unica soluzione all’Inps un contributo correlato alla retribuzione percepita prima della cessazione dal servizio del lavoratore in modo da produrre un aumento della pensione tale da compensare in tutto o in parte gli oneri relativi alla concessione dell’Ape.
L’ammontare minimo del contributo del datore di lavoro è pari all’ammontare dei contributi volontari per ciascun anno o frazione di anno di anticipo rispetto alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.

Rita

Il prestito bancario per l’Ape volontario può essere coperto in tutto o in parte anche dallo stesso lavoratore che aderisce ad una forma di previdenza complementare grazie alla richiesta della rendita integrativa anticipata (Rita).