Goldman Sachs AM commenta il dato sull’inflazione USA

Andrew Wilson -

Le recenti turbolenze mettono in luce la sensibilità dei mercati ai dati più solidi su prezzi e salari.

Tuttavia non pensiamo che gli investitori debbano basare le loro prospettive di investimento solo sui dati di oggi, anche perché sono influenzati dai cambiamenti metodologici e dalle distorsioni meteorologiche. I dati di oggi, più solidi del previsto – cosa che è in qualche modo incoraggiante dato che riflette una normalizzazione in alcune componenti che sono state molto deboli – potrebbero estendere la recente volatilità di mercato, perché le aspettative per gli aumenti dei tassi della Fed sono ricalibrate verso l’alto.

A nostro avviso, il market-pricing per la politica della Fed sottovaluta il solido contesto macroeconomico, tra cui il tasso di disoccupazione ai minimi da 17 anni e l’impatto degli stimoli fiscali, e riteniamo che ci sia spazio per ulteriori aumenti dei tassi quest’anno rispetto all’attuale proiezione della Fed di tre rialzi. Detto questo, crediamo che i dati di oggi dovrebbero essere considerati congiuntamente all’inflazione PCE (Personal Consumption Expenditures), la misura preferita dei prezzi della Fed, e i salari, ovvero il ??colpevole del recente picco di volatilità, che saranno rilasciati all’inizio del prossimo mese.


Andrew Wilson – Global Co-Head Fixed Income Management – Goldman Sachs Asset Management