Nessun panico per questa correzione di mercato!

Lukas Daalder -

Martedì 6 febbraio i titoli azionari globali hanno chiuso in calo per il terzo giorno consecutivo. Dopo un 2017 da record e i massimi raggiunti a fine gennaio, il secondo giorno di febbraio è iniziato il calo.

Tra i principali indici mondiali, il Dow Jones Industrial Index ha registrato il peggior calo in un singolo giorno della sua storia, lo Stoxx Europe 600 un minimo a cinque mesi e il Nikkei 225 un minimo a 19 mesi.

Nel nostro outlook per il 2018 dicevamo che il nostro scenario preferibile per i mercati era caratterizzato da maggiore volatilità per l’azionario e rendimenti obbligazionari più elevati. Bisogna stare attenti a cosa si desidera – lo si potrebbe ottenere.

Abbiamo dovuto attendere fino alla prima settimana di febbraio per vedere realizzati i nostri desideri. Può sembrare scomodo ma il nostro messaggio è: “non lasciatevi sopraffare dal panico!”. Una delle principali caratteristiche di questo sell-off è che è esclusivo dell’azionario – mentre normalmente ci si aspetterebbe che tutti gli asset di rischio, incluse le obbligazioni ad alto rendimenti e il debito emergente siano interessati dal sell-off, ma le perdite in queste asset class sono state contenute.

Di conseguenza, tutto ciò sembra indicare che questa sia più che altro una correzione tecnica, specialmente in quei titoli dell’azionario le cui valutazioni continuavano a salire senza alcuna apparente ragione. Erano diventate piuttosto “ipercomprate” e perciò, a un certo punto, una correzione doveva arrivare.

Gli investitori dovrebbero focalizzarsi piuttosto sui fondamentali economici sottostanti, che restano positivi per l’azionario nel lungo termine, invece che sull’inevitabile dramma che un “mare di schermi rossi” porta con sé. L’economia globale sta bene, nessuno è in pericolo di vita.

Lunedì i dati ISM hanno confermato che l’economia USA sta molto bene, con la fiducia dei produttori a livelli elevati pari a 60. L’inflazione ci ha dato qualche preoccupazione venerdì quando i dati hanno mostrato qualche segnale di aumento dei salari. Ma, di nuovo, c’è da stare attenti a ciò che si desidera… abbiamo aspettato per anni l’inflazione salariale affinché stimolasse l’economia. Perciò, non vedo perché questo dovrebbe guastare tutte le feste, visto che si aggiunge agli elementi che conducono a un de-risking e porta a più consumo.
Se consideriamo i future dell’azionario non sono stati prezzati aumenti dei tassi di interesse diversi da quanto precedentemente atteso – due o tre negli USA – quindi nemmeno questo è particolarmente negativo. È probabile che questa correzione sarà solo temporanea, e se l’economia è in salute questi sell-off sono ben altra cosa rispetto ai crolli a cui abbiamo assistito in passato.

Alcuni investitori dovrebbero solo incolpare sé stessi se hanno fatto uso di leva sperando che la festa continuasse. Per molti questo è il primo periodo di risk-off che vede da molto tempo, e diversi investitori hanno adottato questo approccio per via della bassa volatilità. Ciò ha portato sempre più partecipanti del mercato ad aumentare la leva, pensando che i mercati andassero solo in una direzione, e perciò sono diventati sovra-esposti.

Tuttavia, i mercati azionari sono diventati troppo superficiali ed erano sopravvalutati, soprattutto negli Stati Uniti. Ciò si aggiunge alla possibilità che questa correzione richiederà un po’ più di tempo perché sia digerita dal mercato e, nel complesso, c’è un motivo per cui desideriamo che questo scenario si verifichi. È necessario essere consci dei rischi che ci sono e se non c’è alcuna volatilità gli investitori continuano a comprare e comprare, andando al contempo a leva, perciò ricevere un po’ di dolori è a volte un utile reminder che il rally nell’azionario era sbilanciato e c’era bisogno di ribilanciarlo. Fa parte del normale ciclo di mercato.

Non siamo ancora arrivati al fischio finale – infatti, tutto ciò potrebbe portare a un’estensione del rally, che significa che ci potrebbero essere più spazio per correre nel lungo periodo.

Data la natura imprevista di ciò che potrebbe succedere nelle prossime settimane, per il momento restiamo alla finestra. Abbiamo ancora una visione negativa sull’obbligazionario governativo e ad alto rendimento, mentre vediamo con favore il debito emergente. E abbiamo la decisa intenzione di tornare sul mercato azionario una volta che le cose si saranno leggermente calmate.


Lukas Daalder – Chief Investment Officer – Robeco Investment Solutions