I flussi verso gli ETP su metalli industriali sono i più colpiti dalla guerra commerciale

Aneeka Gupta -

Gli ETP sul platino hanno ricevuto i maggiori afflussi delle ultime 37 settimane, sostenuti dal vigore delle vendite di veicoli negli Stati Uniti e dai negoziati sui dazi UE

Gli investimenti negli ETP sul platino hanno registrato un rimbalzo la scorsa settimana, salendo a 15,7 mio di USD, il livello più elevato delle ultime 37 settimane. Gli afflussi verso gli ETP sul platino sono stati in apparenza generati dalla corsa gli acquisti dopo che il prezzo del metallo è sceso sotto 800 USD all’oncia troy, toccando il livello più basso dal dicembre 2008 la scorsa settimana. Da un punto di vista fondamentale, quest’anno il mercato del platino dovrebbe evidenziare un nuovo surplus, che intaccherebbe il sentiment nei confronti del metallo. Lo sconto di prezzo del platino sembra tuttavia eccessivo, in quanto lo scarto rispetto all’oro ha raggiunto un massimo record di 440 USD e quello rispetto al suo metallo gemello, il palladio, si è portato a 140 USD all’oncia troy la scorsa settimana. Visto l’uso intensivo nei catalizzatori per auto, i prezzi del platino dovrebbero ricevere sostegno dal vigore delle vendite di veicoli negli Stati Uniti, cresciute del 4,8% su base annua come riferito la settimana scorsa da Ward’s Automotive Group. In aggiunta, stando ad alcuni servizi giornalistici, l’UE sta valutando la possibilità di stipulare un accordo multilaterale con altri importanti esportatori di auto negli USA, Corea del Sud e Giappone, per tagliare i dazi sulle importazioni di auto. “Una volta stipulato, l’accordo dovrebbe ridurre il rischio di un calo della domanda di platino dovuto al coinvolgimento del settore dell’auto nelle dispute commerciali”, ha dichiarato Massimo Siano, Co-Head of Southern European Distribution presso WisdomTree.

I disinvestimenti dagli ETP sull’oro sono saliti a 16,5 mio di USD, con un’inversione di tendenza rispetto alla scorsa settimana, sulla scia dell’attenzione richiamata dall’ottimo rapporto sull’occupazione statunitense. Le quotazioni aurifere hanno subito pressioni verso la fine della scorsa settimana, poiché a giugno – secondo l’ultimo rapporto sull’occupazione – gli Stati Uniti hanno generato più posti di lavoro delle attese, lasciando così invariato il programma di rialzi dei tassi della Federal Reserve. “Benché ci aspettiamo che l’escalation della guerra commerciale spinga al rialzo i prezzi, in realtà per gran parte di quest’anno la storica attrattiva dell’oro quale bene rifugio è stata offuscata dal rafforzamento del dollaro USA”, ha dichiarato Siano.

L’ulteriore escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha pesato sul sentiment, in quanto la scorsa settimana gli ETP su ampi panieri di metalli industriali hanno subito rimborsi per 64,1 mio di USD per la terza settimana consecutiva. La scorsa settimana sono entrati in vigore i dazi statunitensi sulle importazioni di prodotti cinesi per un valore di 34 mrd di USD, e una ritorsione dello stesso ordine di grandezza è attesa dalla Cina nei confronti di beni statunitensi. Purtroppo la cosa non finisce qui, poiché si prevede a breve l’introduzione di nuovi dazi statunitensi sul altri 16 mrd di USD di importazioni dalla Cina. In aggiunta all’elevata incertezza creata dalla guerra commerciale, il rischio di una spirale di misure ritorsive tra Stati Uniti e Cina minaccia di pregiudicare la crescita economica globale. Data la loro natura pro-ciclica, i deflussi dagli ETP su metalli industriali rispecchiano l’evidente incertezza tra gli investitori. “Nonostante i solidi fondamentali della maggior parte dei mercati dei metalli, finché non si raggiungerà una soluzione negoziata di un qualche tipo le frizioni commerciali dovrebbero continuare a gravare sui prezzi. Gli ETP sull’alluminio hanno evidenziato disinvestimenti per 18 mio di USD, scendendo al livello più basso dal giugno 2016”, ha osservato Siano.

“Il rischio di una sospensione dell’attività estrattiva nelle Filippine, il secondo maggior fornitore mondiale di minerale di nickel, per ragioni ambientali ha generato afflussi verso gli ETP sul nickel per la seconda settimana consecutiva, per un valore di 5,3 mio di USD”, ha rilevato Siano.

Gli ETP sul caffè hanno attratto i maggiori investimenti dal settembre 2013 (11,9 mio di USD) in seguito alla revisione al rialzo delle stime sul deficit da parte dell’International Coffee Organisation (ICO). Venerdì scorso le quotazioni del caffè Arabica sono aumentate del 4,54%, registrando il maggior incremento giornaliero dal 23 giugno 2017. “Il rincaro è stato determinato dalla revisione al rialzo delle stime del deficit globale di caffè, salito secondo l’ICO a 1,4 milioni di sacchi dai 254.000 sacchi della stagione 2017-18, dopo il surplus registrato nella stagione 2016-17”, ha detto Siano.


Aneeka Gupta – Equity & Commodities Research – ETF Securities